E’ morto questa mattina all’età di 66 anni l’ex sindaco di Parma Elvio Ubaldi. Le sue condizioni di salute erano progressivamente peggiorate negli ultimi mesi. Lascia la moglie e una figlia.
Se ne va il politico parmigiano che da sindaco ha incarnato meglio la cosiddetta “grandeur” ducale. Al di là dei giudizi politici – che passato il tempo del cordoglio non mancheranno – è innegabile che nell’arco dei suoi due mandati da sindaco, dal 1998 al 2007, la città abbia subito una trasformazione profonda.
Alle elezioni comunali del 2012 aveva mancato il ballottaggio – superato da Pizzarotti per tre punti percentuali – ed era stato comunque eletto in consiglio comunale.
LA CARRIERA POLITICA
Ubaldi entra per la prima volta nel consiglio comunale di Parma nel 1979 eletto con la Dc. Dal 1985 al 1990 ricopre la carica di vice sindaco nella giunta di pentapartito guidata dal socialista Lauro Grossi. Nelle elezioni politiche del 1992 sfiora l’elezione alla Camera dei Deputati.
Nel 1994 fonda il movimento Civiltà Parmigiana, si candida a sindaco ed entra in consiglio comunale come capogruppo. Alle elezioni amministrative del 1998 viene eletto sindaco, divenendo il primo cittadino non di sinistra di Parma nel secondo dopoguerra. Alle elezioni amministrative del 2002 è riconfermato alla guida di Parma al primo turno.
E’ rieletto in consiglio comunale nel 2007, dove svolge il ruolo di presidente del consiglio. Il 15 marzo 2008 è capolista al Senato per l’Udc in Emilia-Romagna alle elezioni politiche ma la lista non supera la soglia di sbarramento regionale. Nel corso del mandato in consiglio si consuma la rottura con il suo successore Pietro Vignali, fino al “divorzio” definitivo avvenuto nel 2010.
Alle elezioni del 2012 si ricandida sindaco appoggiato dall’Udc e da varie liste civiche senza superare il primo turno pur ottenendo il 16,36% dei consensi. Entra comunque in comune come consigliere.