Entrato in carica da appena pochi giorni e già incompatibile? Sul neo assessore al Bilancio del Comune di Parma Marco Ferretti si scatena la polemica di Ettore Manno, capogruppo dei Comunisti italiani in consiglio comunale.

In un’interrogazione rivolta al sindaco Pizzarotti, Manno ipotizza l’impossibilità per Ferretti di ricoprire la carica di assessore con deleghe a Bilancio e Partecipate e, al tempo stesso, di continuare a svolgere il mestiere di ricercatore all’interno dell’ateneo parmigiano. Il motivo? Secondo la legge, Ferretti potrebbe essere in conflitto di interessi.
Nel dettaglio, l’interrogazione di Manno parte dal recente affidamento “a fronte di un corrispettivo appena inferiore a 20mila euro, quindi senza necessità di gara, delle prestazioni professionali di soggetti appartenenti alla facoltà di Economia, per la elaborazione del Bilancio consolidato del Comune di Parma e delle sue partecipate”.
Secondo il consigliere “sotto il profilo politico questo incarico dimostra due fatti di estrema rilevanza: anzitutto evidenzia che, dopo un anno di governo cittadino, la gestione dell’assessore Capelli non è stata in grado di elaborare il Bilancio consolidato; inoltre, con questo incarico esterno viene disattesa una promessa importante del Suo (del sindaco, ndr) programma elettorale ed il Suo preciso impegno a valorizzare le risorse umane interne al Comune, ricusando il vecchio e deprecato metodo degli incarichi di consulenze esterne per attività d’istituto degli uffici”.
Ma c’è di più. Manno sottolinea infatti che il neo assessore Ferretti avrà tra i suoi compiti quello di “vigilare e controllare la correttezza e il regolare adempimento della convenzione e consentire il pagamento delle prestazioni ordinate per circa 20mila euro alla stessa facoltà di cui continua a far parte”.
Secondo Manno “questa circostanza rappresenta, di per sé, un chiaro ed evidente caso di conflitto di interesse a causa dell’esercizio di una duplice funzione da parte dell’assessore Ferretti, ed inoltre appare con quasi certezza una possibile violazione alla recente normativa in materia di lotta alla corruzione ed alle incompatibilità, che all’art.4 del Dlgs n.39/2013, ha esplicitato un espresso divieto di affidamento della carica di amministratore locale a soggetti che, nel biennio precedente, abbiano svolto incarichi in enti “finanziati” dall’Ente che tale carica deve affidare”.
Segue, come da prassi, richiesta di chiarimenti a sindaco e giunta. Ad oggi dal Comune e dall’assessore direttamente interessato non è giunta risposta: probabile che si debba attendere il prossimo consiglio comunale.