A partire da questo pomeriggio, il Comune di Parma non è più governato dal Movimento 5 Stelle. Intendiamoci: il sindaco è sempre Federico Pizzarotti, gli assessori restano tutti al loro posto e i consiglieri di maggioranza pure. Solo che il gruppo consiliare che sostiene giunta e sindaco è uscito in blocco dal Movimento 5 Stelle sotto le cui insegne era stato eletto, per dare vita ad una nuova formazione dal nome di “Effetto Parma”. Quasi in blocco: il consigliere Andrea D’Alessandro ha ritenuto, per ora, di restare all’interno del M5S, pur continuando a sostenere Pizzarotti. All’opposizione, intanto, in mezzo a Pd, Udc, Pci e altri restano i due consiglieri M5S fuoriusciti negli scorsi anni Mauro Nuzzo e Fabrizio Savani. Con piena titolarità del simbolo, visto che benché espulsi dalla maggioranza non sono mai stati nemmeno sospesi da Beppe Grillo o dai vertici nazionali del Movimento.
Ai meno avvezzi alle dinamiche politiche dei consigli comunali sarà già venuto il mal di testa. Per semplificare: è cambiato tutto, ma in sostanza non è cambiato nulla. A parte l’uscita di Federico Pizzarotti e della stragrande maggioranza dei consiglieri di maggioranza dai 5 Stelle. Mossa praticamente scontata dopo le polemiche degli ultimi due anni, in particolare dalla scorsa estate, nonché preannunciata al momento dell’annuncio ufficiale dell’abbandono del movimento da parte del sindaco.
In aula, Pizzarotti ha riassunto brevemente i motivi della decisione con i richiami emotivi già sentiti nella conferenza “Urbi et Orbi” di una settimana fa. Unica differenza: niente media nazionali oggi a Parma. E molti scommettono che, comunque vada a finire, non si rivedranno per un bel pezzo.
“Il Movimento 5 stelle non ci rappresenta più. Non perché abbiamo cambiato idee, valori e obiettivi: ma perché li ha cambiati il Movimento 5 Stelle – ha ribadito il sindaco all’aula – da uomo libero ho preso io la decisione. C’è sempre un tempo per l’attesa e i confronti, e un tempo per la decisione: andava presa, è stata sofferta, non semplice, ma doverosa. La nostra amministrazione cittadina sarà giudicata dai cittadini e dalla storia”.
“Dopo oltre 10 anni di attivismo prima e attività istituzionale poi, si conclude la nostra esperienza all’interno del Movimento 5 Stelle. Ciò che invece prosegue sotto gli stessi valori è il nostro impegno per una politica diversa, lontana dalle logiche di partito, vissuta come servizio civile e non come carriera personale. Da oggi questo gruppo cambia nome: da oggi siamo Effetto Parma”. L’annuncio dell’ex capogruppo del Movimento 5 Stelle, da oggi di Effetto Parma, Marco Bosi.
“Come detto dal nostro compagno di avventura Federico Pizzarotti – ha proseguito Bosi – noi non siamo cambiati, non sono cambiati i nostri valori e la nostra volontà di cambiare le cose. E’ cambiato un movimento che è indiscutibilmente mutato geneticamente. Quanti compagni di avventura abbiamo visto andarsene, delusi dal grande sogno tradito”.
Durissime le opposizioni, in particolare i 5 Stelle all’opposizione che hanno incrociato il fioretto, ma sarebbe meglio dire la scure, con gli ex compagni di avventura. Ad esempio, il consigliere Fabrizio Savani del M5S Parma, che prende di mira i consiglieri del nuovo gruppo di maggioranza: “I cittadini hanno votato il M5S, non hanno votato Federico Pizzarotti. I cittadini hanno votato il cambiamento rappresentato dal M5S, non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti. Noi eravamo dei perfetti sconosciuti, e noi siamo stati eletti perché c’era un programma 5 Stelle fatto con i cittadini da rispettare. Voi lo avete tradito. Il vostro atteggiamento è privo di coerenza, dovete dimettervi perché avete sciolto il contratto con gli elettori”. Dure parole anche da parte del consigliere Mauro Nuzzo, collega di Savani nel M5S Parma: “Siete un ossimoro e una contraddizione: una rivoluzione normale. Occupatevi dei problemi veri della città, la politica vostra gestitela da casa vostra”.
Ettore Manno, dei Comunisti, ha espresso dubbi sulla “legittimità di questo consiglio comunale. Avete sostituito un vecchio e deprecabile modo di fare politica con un nuovo, fatto di una partecipazione fittizia”.
Paolo Buzzi, Forza Italia, chiede le dimissioni per coerenza, visto che il gruppo “non rappresenta più né il Movimento 5 Stelle né il programma elettorale. Ho votato Pizzarotti, al ballottaggio, e sono ovviamente deluso”.
Paolo Pizzigoni di Altra politica: “Lei è stato eletto come uomo della rivoluzione e non ha invece cambiato niente. E’ un dispiacere constatare che questa sala sembra modificare le persone, che una volta sedute sulla poltrona si ritengono essenziali alla città, e sentono di essere nel giusto”.
“Lei fa bene a denunciare il grillismo reale – dichiara il capogruppo Pd Nicola Dall’Olio – ma avete tradito quei principi rivoluzionari e disatteso quel programma che si pretendeva rivoluzionario, diventando politici di professione a tutti gli effetti. E tutto questo per restare incollato a quella poltrona”.
“Visto che il programma non l’avete rispettato e visto che l’appartenenza al M5S non l’avete rispettata, esattamente chi pensate di rappresentare, in città?”, la riflessione di Roberto Ghiretti, Parma Unita. Per il rappresentante di Possibile, Giuseppe Bizzi, “avete fatto bene a uscire dal Movimento 5 Stelle. Anzi: dovevate farlo prima, questo era un esito scontato da tempo. Il fatto è che il M5S è strutturalmente problematico dal punto di vista della democrazia, con simbolo e nome affidati per sempre a una sola persona, senza procedure democratiche interne. Il problema, ora, è capire quale sia la vostra visione politica della città. Finora non si è capito”.