Parigi – Con estrema prudenza il governo francese ha deciso di allentare, a partire dell’11 maggio, le misure di confinamento. Non sarà certo la fine del lockdown, ma un progressivo e lento ritorno alla normalità, sempre che una recrudescenza dell’epidemia non imponga un passo indietro.
Comunque, tra meno di due settimane si potrà circolare senza attestazioni e spingersi fino a 100 km di distanza dalla propria residenza. Al di là di questa distanza bisognerà invocare improrogabili motivi familiari o professionali. La mascherina sarà obbligatoria sui mezzi pubblici, riapriranno i negozi non di generi alimentari, biblioteche, mediateche e piccoli musei non saranno proibiti. Bar, caffè e ristoranti come cinema e teatri restano invece chiusi. Le scuole riapriranno solo su base volontaria. Il governo prevede anche un forte aumento di controlli con tamponi per cercare di mantenere il più possibile in isolamento chi è a rischio di contagio.
Il via alle misure, ormai date per scontate, è stato dato da un voto all’Assemblea Nazionale. Il nodo più spinoso riguarda la riapertura delle scuole e sulla sua opportunità dato i rischi che comporta e la difficoltà ad organizzarla.
La fine del lockdown è, come si è potuto vedere, un tremendo rompicapo per tutti governi, posti di fronte alla difficile scelta di uscire da una quarantena dagli altissimi costi sociali ed economici senza abbassare le necessarie difese sanitarie. La violenza dell’epidemia sta comunque spronando a trovare nuove soluzioni che rendano la società meno vulnerabile a crisi improvvise, come quella provocata dal coronavirus.
Parigi, stando a quotidiano Le Monde sarebbe già all’opera, con una cura di igienismo senza precedenti. Secondo il giornale la capitale francese per cominciare si sta già organizzando perché ad ogni incrocio della città siano disponibili al più presto gel e mascherine. Ma le sue ambizioni sono di più ampia portata e puntano a rifondare quasi la città.
In futuro i tavolini sulle terrazze di caffè e ristoranti saranno più distanziati, i marciapiedi verranno allargati in modo che nessuno si tocchi, le scuole verranno adattate alle nuove esigenze sanitarie, verranno riaperti ospedali e gli abitanti di Parigi, già scesi a soli 2,2 milioni in pochi anni, verranno ulteriormente incoraggiati ad andarsene. L’emergenza Covid 19 potrebbe anche riaprire il dibattito sulla densità di abitanti di città come Parigi, alla luce dei focolai di epidemia che può generare.
Sicuramente verrà ulteriormente potenziata la rete ciclabile, con le biciclette destinate a prendere sempre più spazio nella capitale. Un orientamento fortemente voluto dalla “Mairie” negli ultimi anni che però non ha mancato di suscitare opposizione e critiche in quanto l’estensione delle vie ciclabili a danno del resto del traffico stava provocando, naturalmente prima del confinamento, seri ingorghi.
“Bisogna ripensare la nostra organizzazione urbana sin dalle sue basi” ha dichiarato al giornale Jerome Dubus, un macronista che siede al consiglio di Parigi, convinto che “alloggiare, spostarsi, usare lo spazio pubblico” sono vecchi concezioni “da adattare alle nuove emergenze sanitarie”.