Pari opportunità: destinati alla Toscana 2,5 milioni di euro

A dicembre del 2010 Regione, Dipartimento delle Pari opportunità e Presidenza del Consiglio dei Ministri avevano firmato un accordo sulla base del quale alla Toscana sarebbero andati circa 2,5 dei 40 milioni di euro complessivi stanziati per promuovere un sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. L’intesa del 29 aprile 2010 fra il Ministero delle Pari opportunità e la Conferenza Unificata delle Regioni è nata per cercare di migliorare i servizi di cura e favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, nonché per assicurare interventi mirati per le donne che rientrano a lavoro dopo lunghe assenze come, ad esempio, quelle dovute alla maternità. La suddivisione dei 40 milioni di euro stanziata dal Ministero è stata condotta secondo criteri di tipo demografico, sociale ed economico ed alla Toscana sono andati, per la precisione, 2.439.868 euro. L’assessore regionale al Welfare, Salvatore Allocca, ha esposto, questa mattina, come i fondi verranno impiegati dalla Regione. Circa 500.000 euro verranno dedicati ai servizi educativi (asili nido ed altri servizi per l’infanzia, sia pubblici che privati), mentre altri 500.000 euro saranno stanziati per voucher di conciliazione per l’accesso ai servizi educativi di prima infanzia privati. Circa 916.000 euro saranno destinati, poi, al Fondo regionale per la non autosufficienza e 24.000 euro alla realizzazione di un percorso formativo dedicato ai dipendenti regionali per il rientro a lavoro dopo lunghe assenze. Altri 500.000 euro saranno stanziati, infine, per incrementare le misure a favore di lavoratrici occupate in aziende colpite dalla crisi. Soddisfatto l’assessore Allocca: «Negli anni abbiamo individuato alcuni impegni prioritari: le politiche del lavoro, la formazione, ma anche i servizi all’infanzia, il sostegno alla cura di anziani e disabili, la lotta agli stereotipi. Grazie a queste risorse vogliamo far sentire ancora di più la nostra presenza sul territorio a sostegno di un incremento dei servizi per la conciliazione della vita privata e professionale e per una migliore e maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro».
 

Immagine: www.corriereinformazione.it

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