Grosseto – Qualche tempo fa, sulle colonne di StampToscana, si parlò dell’importanza della istituzione di un parco nazionale dell’Amiata. L’idea era emersa ad un incontro a Fonte Magria (Abbadia San Salvatore, Siena), allapresenza di personalità e amministratori locali, nel corso della presentazione di un libro, “Il lupo appenninico”, di Niso Cini e dell’editore e fotografo Cesare Moroni. Nello stesso evento fu presentato anche “Il lupo fantastico” di Urania Vannuccini, presente il presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani.
L’idea riscosse fin da subito un inaspettato favore tra gli amiatini, tanto che costituì sui giornali e specie sui social, un motivo di dibattito e acceso interesse. Alcuni appassionati sostenitori di quest’idea si misero subito all’opera e crearono una pagina facebook: “Parco Nazionale dell’Amiata”, che a tutt’oggi conta numerosi iscritti. L’attività della pagina è stimolante, ricca di foto e filmati che mettono in bella evidenza le preziose caratteristiche di questa magica montagna. Giornaliera è la gara a inserire immagini sempre più suggestive e tipiche dei luoghi amiatini, e dimostra quanta passione e sensibilità vi sia intorno all’argomento.
Dai prodotti del sottobosco alle varie specie di alberi e piante, dagli scorci caratteristici alle suggestive foto naturalistiche, tutto contribuisce a rendere più forte che mai il sostegno all’idea del parco nazionale dell’Amiata. Anche l’attività dell’orto botanico Fonte Magria si inserisce perfettamente in questo sforzo di valorizzazione della biodiversità amiatina. E’ importante ricordare che la direzione dell’Orto, unilateralmente e con il concorso scientifico di alcuni studiosi, promuove la protezione e conservazione di alcune piante che meriterebbero una maggiore conoscenza per la loro rarità, la loro storia, il loro utilizzo, oppure per le semplici curiosità legate alle popolazioni del passato, che per la montagna coltivavano una rispettosa venerazione, e che oggi sembra tornare in auge.
Ma non è solo la manifestazione di un amore naturalistico che anima i sostenitori del parco, è la consapevolezza, sempre più chiara, di un desiderio di rendere il proprio territorio vivibile e valorizzato nel modo più congeniale: promuovendo il settore turistico, l’eno-gastronomico, l’artigianato piuttosto che uno sviluppo industriale geotermico, i cui preoccupanti dubbi sul positivo impatto economico, paesaggistico, nonché salutare, emergono da più parti.
Proprio di queste tematiche si è parlato, il giorno 4 febbraio, a Abbadia San Salvatore, nell’ambito di un incontro sulla geotermia sull’Amiata, nel quale sono state evidenziate le molte criticità della scelta geotermica che la popolazione deve prendere conoscenza e non può ignorare. Lo stesso sindaco di Castiglione d’Orcia (Siena), Claudio Galletti, nettamente contrario al geotermico, è tornato ad esprimere positivi apprezzamenti sulla creazione di un parco Orcia-Amiata. Insomma, un dibattito ancora aperto, un interessante segnale di un fuoco che ha ripreso ad ardere sotto la cenere del vulcano appenninico spento da milioni di anni.
Foto: Cesare Moroni