Firenze –Una lunga storia, quella degli ascensori della stazione centrale di Firenze. A mettere di nuovo i fari sul problema, ci pensano il capogruppo di FrS Tommaso Grassi e Grazia Galli, dell’Associazione Progetto Firenze, che partono da un dato di fatto incontestabile: “Fino a che non si deciderà di cambiarne destinazione d’uso, il parcheggio alla stazione centrale rappresenta il biglietto da visita per turisti e pendolari. E non è certo un bel biglietto da visita, né per pulizia né per garanzia di accessibilità”.
A parte gli altri problemi, la punta dell’iceberg è rappresentata senz’altro dagli ascensori. “Già nella tarda primavera 2018 entrambi gli ascensori sono stati fuori servizio per settimane con cartelli che ne prospettavano la sostituzione – ricordano Grassi e Galli – successivamente i vecchi ascensori sono rientrati in servizio con efficienza appena accettabile fino metà dicembre, quando nuovamente uno dei due si è fermato del tutto e ancora non si sa se e quando potrà ritornare in funzione. Perché Firenze Parcheggi non è intervenuta tempestivamente? È forse la politica degli appalti, che ha contagiato ogni settore dei servizi alla cittadinanza, a rendere impossibile una soluzione in tempi ragionevoli?”
D’altro canto, lo stato del parcheggio della stazione centrale non sembra essere l’unico a “soffrire”. “Non è la prima volta che dobbiamo evidenziare le carenze del servizio nei parcheggi di struttura a Firenze per quanto riguarda l’accessibilità – dicono ancora Grassi e Galli – poche settimane fa abbiamo segnalato la situazione del parcheggio interrato in piazza San Lorenzo, senza che da allora alcun segnale di interessamento sia giunto per risolvere il problema”.
Di conseguenza, FrS e Progetto Firenze si sono presi un “compito”: visitare le altre strutture di Firenze Parcheggi per verificarne le condizioni.
“Pur ritenendo che con un sistema adeguato di trasporto pubblico si potrebbe fare a meno di nuovi parcheggi in centro, continueremo a chiedere che quelli esistenti siano resi fruibili, accessibili e mantenuti in condizioni dignitose”, concludono Galli e Grassi.