Giovanni Donzelli, consigliere regionale di FdI-An, stamattina si è presentato davanti alla struttura occupata da inizio febbraio, con l'intenzione di convocare una conferenza stampa contro le occupazioni cui presto si è aggiunta quella di fare entrare nell'edificio alcuni rappresentati della società che gestisce l'immobile. Un blitz, insomma, che ha rischiato di finire con l'esasperazione di un clima già abbastanza teso. L'occasione era quella di mettere il punto sulle occupazioni di immobili più o meno abbandonati che servono a coloro che non riescono a entrare in graduatoria (o che vi sono posteggiati da mesi) nella lista delle case popolari e che, nonostante questo, hanno tuttavia urgente bisogno di un ricovero per se' e le famiglie. Scopo dell'incontro con la stampa convocato proprio sul luogo fisico dell'occupazione, quello di invocare risposte dalle autorità. Risposte che, dice Donzelli, sembrano tardare. "Abbiamo presentato la denuncia alla procura, alla questura e in comune – spiega Marco Masseti, uno dei rappresentanti della società di gestione della struttura – l'albergo non era abbandonato, ma solo in attesa di ricollocazione". Fra le altre cose, si accenna anche a una trattativa d'acquisto in corso che potrebbe saltare proprio a causa dell'occupazione, portando con sé le difficoltà di un'eventuale riapertura.
I rappresentanti e Donzelli sono stati allontanati con cori e insulti da parte degli occupanti, soprattutto giovani: "Fuori i fascisti dalle città", oppure "Per colpa vostra siamo costretti a occupare". Sono stati lanciati ortaggi (insalata e altra verdura) dalle finestre e terra dal giardino.
Masseti e Donzelli hanno fatto presente la loro preoccupazione per la sorte che (come dicono) toccherà ai 12 dipendenti dell'albergo, da 2 anni in cassa integrazione con scadenza il prossimo 31 Marzo: difficilmente il contratto sarà rinnovato e le 12 famiglie resteranno senza garanzie.
Inoltre è stato anche raccontato come, al momento dello "sfondamento", i gestori fossero presenti e abbiano richiesto invano l'intervento delle forze dell'ordine, che, secondo la ricostruzione di Masseti, erano, d'altro canto, già sul luogo mentre avveniva l'occupazione.
Inizialmente il consigliere Donzelli ha mantenuto un atteggiamento intransigente: "Non me ne vado finché non riusciamo a entrare nell'edificio", mentre dall'altra parte della strada gli occupanti esponevano cartelloni creati sul momento. Poi si è deciso di rinunciare e di rimandare. Presenti Carabinieri, Digos e Polizia.