Paolo Barile e il garantismo costituzionale

Restano intoccabili quelli che la Consulta ha chiamato principi supremi

Il brano è tratto dal discorso pronunciato il 25 aprile 1994 in Piazza della Signoria pubblicato in “Quattro inediti di Paolo Barile”, a cura di Laura Barile sulla rivista il Ponte.

La Costituzione ha inteso conservare il patrimonio prezioso della Resistenza contro ogni dittatura. L’antifascismo è visto non come un’opinione, ma come valore costante di difesa contro la violenza sull’uomo, contro la guerra, contro la sopraffazione sulla volontà dei popoli. Antifascismo vuol dire pace, libertà garantite dall’involucro di una democrazia sia diretta che rappresentativa (referendum e parlamento) poggiante sull’indispensabile indipendenza della  magistratura.

Vuol dire anche come diceva Calamandrei, tendenza a limitare la sovranità nazionale in favore di quelli che egli vedeva come sfondo, gli Stati Uniti di Europa, e che forse nasceranno dall’Unione Europea.

Alcuni vogliono cambiare la Costituzione. E’ lecito. La Costituzione stessa prevede i meccanismi per futuri emendamenti, ed è stata in questi anni più volte emendata. Restano intoccabili quelli che la Corte Costituzionale (nella crassa ignoranza di taluni) ha chiamato principi supremi della Costituzione.

La verità è poi che qualunque costituzione si rinnova continuamente nel corso degli anni, nella cornice dei suoi principi fondamentali. Occorre progredire nel rafforzamento  delle libertà individuali e di gruppo e soprattutto nel campo della giustizia sociale: esse non attendono altro che una puntuale e coraggiosa attuazione della Costituzione , che nell’articolo 3 pone alla Repubblica il compito fondamentale dell’eguaglianza dei punti di partenza, il che presuppone il pieno impiego e la cancellazione della disoccupazione giovanile.

La Costituzione è anche un programma, una rivoluzione promessa, come diceva ancora Calamandrei. Ma occorre mantenere saldamente e senza compromessi il garantismo costituzionale. Una bandiera del liberalismo che era caduta nella polvere sotto il fascismo e che è stata raccolta dalle forze democratiche.

Le vicende attuali non debbono turbare l’ottimismo di nessuno. Finché c’è democrazia, la storia va avanti ed è storia di libertà.

Paolo Barile (1917 -2000) partigiano, attivista, politico, avvocato, docente universitario di Diritto costituzionale. Il suo impegno per l’attuazione dei diritti di libertà e dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione fu forte e condiviso con il maestro Piero Calamandrei, al quale seguì quello per l’istituzione della Corte costituzionale

Foto: Paolo Barile giura davanti al presidente Oscar Luigi Scalfaro

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