Prato – La vicenda del Panificio Toscano, a cui i lavoratori contestano, smentiti dall’azienda, di non aver rispettato gli accordi sindacali, continua a ingrossare. Per domani è prevista un’assemblea pubblica davanti allo stabilimento, dove si tiene un presidio permanente dei lavoratori organizzati da SI-Cobas, cui parteciperanno svariate sigle e movimenti, fra cui anche Potere al Popolo. L’assemblea avrà inizio alle 18, in via Vannucchi a Prato. Nei giorni scorsi si era mossa anchela Chiesa, per la questione che riguarda i diritti dei lavoratori allo sciopero e alla richiesta di migliori condizioni di lavoro nell’area di Prato, con un documento sollecitato dal vescovo Franco Agostinelli e scritto dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro diretto da Michele Del Campo. Nella nota parole inequivocabili: “Non è ammissibile far lavorare i dipendenti, chiunque essi siano, 12 ore al giorno. È inammissibile non rispettare le paghe contrattuali, frutti di accordi tra sindacati e imprenditori che sono costati sacrifici a tutti e che stabiliscono delle regole comuni di convivenza. Non è concepibile nella Prato moderna uno sfruttamento ottocentesco che si è superato con tanti sacrifici da parte dei nostri padri. Le differenze culturali che possono esistere e che possono produrre modelli di organizzazione dell’impresa e del lavoro non possono prescindere dal rispetto dei contratti, della legalità come sentimento comune per vivere in armonia nel nostro territorio”.
Se le agitazioni continuano alla fabbrica, il prossimo consiglio regionale vedrà all’ordine del giorno anche una mozione, a firma di Sì Toscana a Sinistra, che chiederà alla Regione Toscana di attivare l’Unità di Crisi sul lavoro regionale e promuovere un tavolo per “ripristinare corrette relazioni fra lavoratori, sindacati e azienda, individuando una soluzione alla vertenza che scongiuri nuovi epiloghi violenti a danno dei lavoratori”, come afferma Tommaso Fattori, capogruppo di Sì-Toscana a Sinistra, in riferimento all’operaio colpito alla testa da un agente di polizia alcuni giorni fa nel corso di uno sgombero di lavoratori in sciopero. Tommaso Fattori, assieme al collega Paolo Sarti, ha presentato una mozione in Consiglio regionale: “la Regione si faccia anche sentire con Questura e Prefettura di Prato perché siano pienamente garantite e rispettare le libertà sindacali”. Fattori domani sarà al fianco dei lavoratori in sciopero del Panificio Toscano.
“I lavoratori del Panificio Toscano – spiega Fattori – non vedono riconosciuti i propri diritti. La gran parte di loro resta sottoinquadrata e in ogni caso viene applicato il contratto nazionale di panificazione artigianale, anche se l’azienda svolge un’attività di panificazione industriale”. Il consigliere regionale ricorda i dati: su 137 addetti soltanto 38, dice, “sono stati coinvolti nel percorso di reinquadramento e neppure questi sono stati reinquadrati ad un livello adeguato rispetto alle effettive mansioni. E le modalità di questo parziale riconoscimento appaiono arbitrarie, dato che non tengono conto delle mansioni svolte o dell’anzianità maturata. La proprietà apra il confronto con i lavoratori in sciopero, la Regione deve contribuire a sbloccare la situazione”.
La vicenda sembrava essersi quasi risolta a seguito di un Tavolo con la Prefettura, dove sembrava essere stata individuata una soluzione in grado di soddisfare le richieste dei lavoratori rispetto all’inquadramento contrattuale. Ma poi era sopraggiunto uno stallo, a seguito del quale, dice ancora Fattori, “la vertenza è stata riaperta con i presidi e le proteste di questi giorni”. Inoltre, ricordando che alcune settimane fa la Questura di Prato aveva notificato il foglio di via obbligatorio dal territorio pratese per un anno a Luca Toscano e Sarah Caudiero, i due sindacalisti del SI-Cobas che seguono la vertenza del Panificio Toscano (gli stessi che avevano denunciato lo sfruttamento ed il mancato rispetto del contratto nazionale dei lavoratori delle tintorie DL, Fada e Superlativa e del gruccificio Gruccia Creation, sempre nella zona di Prato) Fattori conclude: “Anche a loro porterò la nostra massima solidarietà, le libertà sindacali non possono essere in alcun modo limitate e conculcate”.