Palazzo Vecchio assediato, consiglio comunale in corso. Fuori la rabbia, dentro, un aspro scambio di battute fra il consigliere comunale Tommaso Grassi (Sel) e il presidente dell'assemblea Eugenio Giani. Interviene anche Valdo Spini, con parole se possibile ancora più taglienti, nonostante il tono moderato, nei confronti del presidente Giani e del sindaco. Renzi non c'è (terrà una conferenza stampa di lì a poco) ma, come "promesso" personalmente a Eugenio Giani, il prossimo lunedì non solo ci sarà, ma risponderà direttamente circa la questione degli stipendi dei dipendenti comunali. Perciò, oggi, che pure oltre 300 dipendenti protestano dentro e fuori Palazzo Vecchio, nessuno toccherà l'argomento "fondo per gli stipendi integrativi". Intanto, i manifestanti con fischietti e striscioni sono entrati in Palazzo Vecchio, formando un presidio nel Cortile della Dogana. E giunge anche una nota dalla Funzione Pubblica di Cisl Firenze, che parla di una escalation di tensione e partecipazione che "amministrazione e sindaco non possono ignorare".
Ricapitolando, ciò che ha scatenato la guerra che da mesi ormai oppone i vertici dell'amministrazione ai propri dipendenti è stata la decisione dell'amministrazione comunale di ridurre il fondo annuo destinato alla parte integrativa dello stipendio.
E non c'è Corte dei Conti che tenga, spiegano i lavoratori, di fronte all'apertura di indagini da parte del ministero delle Finanze e della procura regionale della Corte dei conti sull'entità del fondo destinato a questo scopo, lievitato nel corso degli anni. ''Noi non vogliamo rinunciare ai nostri stipendi – ha spiegato Stefano Cecchi , esponente Rsu (Usb) di Palazzo Vecchio – ci era stato garantito che l'entità del fondo non sarebbe mutata rispetto agli anni scorsi e sarebbe dunque rimasta intorno ai 25 milioni di euro, mentre è stata ridotta a 17''. Una riduzione che in cifre, valuta Cecchi, ''causerà una perdita netta annua dai 1500 ai 3000 euro''. Fra tutti i dipendenti comunali, il taglio si abbatterà con più forza, secondo i calcoli della Rsu, sugli addetti cimiteriali e vigili urbani. "Dobbiamo reagire – conclude Cecchi – organizzando una mobilitazione ed una opposizione continua a questo provvedimento ingiusto che peggiora la vita di tante famiglie''.
In discussione anche la stessa Corte dei Conti, che ha messo sotto indagine, per la lievitazione del fondo cui si appoggia il contratto integrativo, alcuni fra i sindacalisti che hanno preso parte agli accordi: un giudziio duro, spiega Cecchi, che definisce l'azione della corte dei Conti ''cosa grave, che delegittima e criminalizza la funzione del sindacato''.
Intanto, il prossimo passo sarà quello del 29 gennaio con un'assemblea generale dei lavoratori.