Firenze – “Padroni, calcio e finanza” se ne è parlato ieri a Firenze al circolo Atletica Castello, occasione e spunto l’uscita in libreria in questi giorni dell’ultimo libro che Pippo Russo sociologo, giornalista e scrittore italiano che da anni dedica le sue indagini alla finanza globale nel mondo del calcio, dal titolo ” M l’orgia del potere. Controstoria di Jorge Mendes il padrone del calcio globale” per i tipi di Clichy editore. Chiamati a confrontarsi con il tema che incrocia calcio, finanza e politica,oltre all’autore, Maurizio Landini e Renzo Ulivieri, moderati da Massimo Torelli.
“Da bambino quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande – dice Maurizio Landini chiamato ad esprimersi sul suo rapporto con il calcio – dicevo il calciatore, ci ho provato ma non ne avevo i mezzi, è comunque stato utile per stare insieme alla gente. Nel periodo in cui lo praticavo è stato un valido strumento per la crescita, il carattere che si ha nel gioco è quello che si ha nella vita, Il mio mito era Gianni Rivera e quando posso mi piace fare una partita. La presenza dei meccanismi finanziari e il potere che ne deriva, all’interno del calcio è una riflessione importante – prosegue Landini- l’elemento di novità è che con l’arrivo della finanza stanno cambiando i rapporti sociali e tutto si può comprare, cambia la natura della democrazia, senza contare i pericoli insiti e le dinamiche legate al riciclo”.
” Cercando di analizzare il mondo del calcio – dice Pippo Russo nello spiegare la genesi del suo libro – e astraendomi dalle cose di campo, ho potuto vedere ciò che non mi sarei mai aspettato, l’aspetto negativo è il disincanto, tutto questo mi ha fatto perdere molta passione. La figura del padrone evoca una emotività molto forte. Il mondo del calcio è una lente di ingrandimento di come è cambiato il mondo oggi. I padroni sono gli interessi finanziari, incontrollabili. Oggi il calcio sta vivendo una grande crisi economico- finanziaria in quanto non è più capace di finanziarsi, è necessario il ricorso ai fondi e ai super-agenti che garantiscono il finanziamento , acquisendo le quote dei giocatori.Il più grande broker è Jorge Mendes, un piccolo esempio recente è dato dall’acquisizione, la scorsa estate, di un giocatore di un club minore, da parte dell’Atletico Madrid per la cifra di 7 milioni di euro di cui sono 2,8 sono passati alla squadra”.
“La passione è il sentimento che caratterizza il mondo dilettantistico – dice Renzo Ulivieri – lo stare insieme, sull’altro versante il settore professionistico produce spettacolo, risorse, capitale ed il calciatore è un prestatore d’opera. Oggi il calcio è un fenomeno dove circola molto denaro e i proprietari sono diventati dipendenti, prima il senso del padrone era più forte. Via via il numero degli appassionati diminuisce sempre di più, la colpa è anche nostra, manca la voglia di approfondire. Che ci sia la necessità di cambiare è chiaro ma non è possibile non ce la faremo. Come presidente dell’associazione allenatori che rappresenta la serie B e il settore dilettanti – prosegue Ulivieri – posso dire che ad oggi Lotito non si è mai presentato al tavolo per l’accordo collettivo. Il dramma dello sport è che le grandi squadre intendono giocare tra loro. Ma cosa rimane allora? La fantasia che nasce da questo sport, la voglia di divertirsi insieme, la lotta dura per far coincidere quello che nella sensazione di tutti è lo sport più bello, rovinare il calcio è un attacco alla società”.
L’incontro organizzato a Firenze era all’interno della rassegna “Arrivano i Nostri” per la campagna referendaria a favore del No.