Oxfam pandemia disuguaglianze, il mondo è di pochi ricchi

Firenze – Pandemia della diseguaglianza, numeri impietosi. Due anni di pandemia hanno visto  i 10 uomini più ricchi del mondo raddoppiare i loro patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15.000 dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. Contemporaneamente, sarebbero 163 milioni le persone cadute in povertà a causa della pandemia. Da un altro punto di vista: i dieci super ricchi del pianeta Terra detengono, ad ora, una ricchezza pari a sei volte il patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale. Il che, al di là della percenutale, significa che 10 super ricchi vantano una ricchezza sei volte superiore al patrimonio composto da 3,1 miliardi di persone. Numeri impressionanti,  sciorinati da Gabriela Bucher, direttrice di OXFAM International. numeri che emergono dal nuovo rapporto “La pandemia della disuguaglianza”, pubblicato oggi 17 gennaio da OXFAM, mentre si stanno aprendo i lavori del World Economic Forum di Davos, quest’anno in forma virtuale.

Come può succedere che la pandemia si riveli un’ottima alleata per incrementare i patrimoni dei già straricchi? “Le banche centrali hanno pompato miliardi di dollari nei mercati finanziari per salvare l’economia, ma gran parte di queste risorse sono finite nelle tasche dei miliardari che cavalcano il boom del mercato azionario – ha aggiunto Bucher – alcuni settori hanno beneficiato della crisi con conseguenze avverse per troppi, come nel caso del settore farmaceutico, fondamentale nella lotta alla pandemia, ma succube alla logica del profitto e restio alla sospensione temporanea dei brevetti e alla condivisione di know how e tecnologie necessarie per aumentare la produzione di vaccini Covid e salvare vite anche nei contesti più vulnerabili del pianeta”.

I monopoli detenuti da Pfizer, BioNTech e Moderna hanno permesso di realizzare utili per 1.000 dollari al secondo e creare 5 nuovi miliardari, meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi a basso reddito. La percentuale di persone con COVID-19 che muore a causa del virus nei Paesi in via di sviluppo è circa il doppio di quella dei Paesi ricchi, mentre ad oggi nei Paesi a basso reddito è stata vaccinata appena il 4,81% della popolazione.

“La disuguaglianza non è una fatalità ma il risultato di precise scelte politiche. – continua Bucher – Non solo i nostri sistemi economici ci hanno reso meno sicuri di fronte a questa pandemia, ma consentono a chi è estremamente ricco di beneficiare della crisi. Non è mai stato così importante intervenire sulle sempre più marcate ingiustizie e iniquità. Per questo servono coraggio e visione per affrancarsi da paradigmi di sviluppo che hanno mostrato il fallimento negli ultimi decenni”.

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