Nella giornata di ieri, 13 marzo, il Tribunale di Arezzo ha preso due importanti decisioni relativamente a due casi davvero spiacevoli avvenuti in passato in Casentino. Nel 2010 una bambina di soli otto anni raccontò in lacrime alla madre di aver subito violenze sessuali dal suo convivente, un ex poliziotto originario dell’Europa dell’Est. Successivamente anche il fratellino di 3 anni parlò alla madre di “strani giochi” richiesti dall’uomo e la donna decise di rivolgersi ai carabinieri. A distanza di due anni il pubblico ministero aretino che si è occupato della vicenda ha chiesto 6 anni di carcere per l’autore delle molestie su minori. Dopo il processo, svoltosi di fronte al gup del Tribunale di Arezzo, la corte ha comminato all’uomo una pena a sette anni di detenzione per violenza sessuale ed un risarcimento di 75.000 euro alla bambina, costituitasi parte civile mediante la madre. Sempre nella giornata di ieri il Tribunale di Arezzo ha rinviato a giudizio una donna di 45 anni che aveva tentato di soffocare con un cuscino mentre dormiva la figlia di otto anni. L’avvocato difensore della donna ha spiegato che, al tempo dei fatti, la sua assistita era incapace di intendere e di volere in quanto afflitta da una forte depressione. La bambina, per fortuna, riuscì a salvarsi dal raptus omicida della madre svegliandosi appena in tempo, ma il padre denunciò la donna ai carabinieri. Da tempo la quarantacinquenne era stata ricoverata per curare la sua depressione, ma il miglioramento del suo stato di salute ha fatto decidere i giudici aretini per il rinvio a giudizio.
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