Serristori, sindaci all’Usl: “Le risposte non possono essere rimandate ancora”

Figline e Incisa – Piena ripresa dei servizi, necessità assoluta del Pronto Soccorso. Sono queste le richieste che soo state ripresentate oggi, in un iincontro con i vertici dell’Usl Toscana Centro e l’assessore regionale Simone Bezzini, dalle amministrazioni locali.

“Abbiamo espresso tutta la nostra insoddisfazione rispetto alla situazione attuale dell’Ospedale Serristori. Le risposte fornite dalla Asl rispetto agli impegni presi sono state fin qui insufficienti, al punto che abbiamo voluto questo incontro con l’assessore Bezzini per chiedere chiarezza sui tempi e soprattutto per ribadire che il Pronto soccorso è una necessità assoluta: in questo, l’Amministrazione è al fianco delle associazioni e di tutta la cittadinanza”, spiega la sindaca di Figline Incisa  Giulia Mugnai con l’assessora alla Salute Arianna Martini,  al termine dell’incontro che si è tenuto stamani per fare il punto sulla ripartenza delle attività all’Ospedale Serristori di Figline, dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria. All’incontro, richiesto dai sindaci dei Comuni del Valdarno Fiorentino, hanno partecipato anche Piero Giunti, sindaco di Reggello, e Daniele Lorenzini, sindaco di Rignano sull’Arno.

“I segnali di apertura da parte della Usl raccolti durante l’incontro dell’agosto scorso finora non hanno avuto seguito – proseguono Mugnai e Martini – il tavolo resta aperto, ma è tempo di misurare gli impegni presi con fatti concreti. A partire dalla ripartenza di tutti i servizi entro la fine dell’anno”.

“Da parte nostra, le richieste sono le stesse di tre mesi fa, sulle quali continuiamo a registrare risposte insoddisfacenti: chiediamo la riapertura del Pronto soccorso; il potenziamento dell’attività diagnostica e di medicina pediatrica; il potenziamento dei servizi di day service, in particolare in ambito cardiologico e urologico; la riapertura dell’odontoiatria; la completa attivazione della terza sala operatoria, per riprendere l’attività chirurgica a pieno regime; la riapertura del bar dell’ospedale”.

“Raccogliamo ogni giorno le difficoltà, anche logistiche, che le associazioni impegnate sul fronte dell’emergenza-urgenza riscontrano a mantenere il livello del servizio. In un momento storico di lenta ripresa dopo una grave pandemia, con un bacino di utenza potenziale di oltre 50mila abitanti, un punto di Primo soccorso non può essere considerato sufficiente. Le risposte che attendiamo per il nostro Ospedale non devono essere rimandate ancora, abbiamo chiesto che siano concrete e rapide. Altrimenti siamo pronti a sostenere una battaglia al fianco dei cittadini”.

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