Carara (Massa-Carrara) – E’ una delle mostre più visitate di questa edizione di Marble Weeks perché riesce a mettere d’accordo grandi e piccini: L’organetto di marmo, esposizione di Lucio Gigli ospitata fino al 3 agosto all’Istituto Ricerche della Camera di Commercio in Corso Rosselli a Carrara è un progetto originale, che percorre, in 50 metri quadrati, 500 anni di Storia della Musica attraverso gli strumenti.
Lucio Gigli è un carrarino doc figlio e nipote di cavatori, che svolge, con successo, l’attività di accordatore di pianoforti: sugli strumenti accordati da lui hanno suonato, tra gli altri, Paolo Conte, Giovanni Allevi, Vinicio Capossela, Andrea Bocelli. Ma non solo: recentemente, in occasione del matrimonio fiorentino tra Kim Kardashian e Kanye West, Gigli ha preparato tutti i pianoforti che hanno suonato nel corso delle nozze “VIP” al Forte Belvedere.
Dall’accordatura degli strumenti alla loro costruzione il passo è breve per chi ha avuto in dono dalla natura l’orecchio assoluto: nel corso della sua carriera la passione per tutto ciò che emette suoni ha portato Gigli a ricostruire strumenti antichi o a restaurali. Nell’esposizione ospitata all’ISR sono in mostra molte “creature” della sua collezione: dal clavicordo alla spinetta, ad alcune pianole meccaniche fino all’organetto in marmo, strumento unico al mondo realizzato dallo stesso Gigli per questa Marble Weeks.
“Sono figlio di un cavatore-spiega Gigli-amante della musica e i miei ricordi d’infanzia inevitabilmente sono legati anche al marmo e in particolare a ciò che di musicale poteva nascondere questo mondo; ho ancora nelle orecchie il suono sibillino emesso dal blocco di marmo che sotto i colpi del martello di mio padre si lasciava modellare, o meglio quadrare, così come i comandi cadenzati dei lizzatori che accompagnavano a valle i blocchi di marmo a suon di musica, che oggi potremmo definire i rapper delle Apuane.
Questo strumento è dedicato a loro. E all’emozione che ancora provo nel rivangare con nostalgia e amore i luoghi, le atmosfere e le persone di allora, in particolare quelle che hanno lasciato la vita su queste montagne.
Mai avrei pensato di potere un giorno realizzare uno strumento di marmo quando per gioco, ormai più di quarant’anni fa cominciai ad occuparmi di musica o meglio dei suoni che la materia opportunamente usata può emettere, fino a originare della musica.
Ho costruito decine di strumenti musicali per cercare questa risposta e il legno l’ha fatta sempre da padrone, ma questa volta ho scelto il marmo, anche perché volevo fare un omaggio alla mia città, che ne è la capitale mondiale, spero di esserci riuscito: la lavorazione non è certo delle migliori, ma lo scopo principale era quello di ottenere delle note, mettendo insieme delle lastre di marmo.”
Lucio Gigli
L’organetto di marmo,
Istituto di Studi e Ricerche-Camera di Commercio,
Corso Rosselli Carrara
Fino al 3 agosto 2014
Venerdì-sabato-domenica 18-24