Firenze – Un nuovo allestimento di Orfeo e Euridice diretto da Federico Maria Sardelli con la regia di Denis Krief va in scena al Teatro della Pergola domenica 8 giugno ( repliche 10, 14,15) con l’Orchestra e ilcoro del Maggio Musicale Fiorentino. Nell’anno del tricentenario della nascita di Gluck è quasi obbligatorio tributare un omaggio al compositore tedesco con la messa in scena della sua opera forse più celebre.
Il compositore tedesco, pur annoverando nel suo catalogo oltre 50 opere, è conosciuto nella Storia della musica, soprattutto per aver avviato la cosidetta riforma del melodramma. Nel 1762 infatti, quasi cinquantenne, nell’ambito della corte viennese e con la protezione del Conte genovese Durazzo che lo spinse al sodalizio artistico con il librettista Ranieri de’ Calzabigi, Christoph Willibald Gluck diede vita ad una revisione dell’opera seria italiana nel segno di una sua maggiore coerenza sia nella drammaturgia che in un nuovo stile musicale scevro da ornamenti e frivolezze dettate dal virtuosismo dei cantanti che nel teatro del Settecento facevano il bello e il cattivo tempo.
La storia di «Orfeo ed Euridice» di Calzabigi ricalca il mito greco. Il celebre cantore che si accompagna con la lira, inconsolabile della morte della consorte, con l’aiuto della sua arte sublima -la musica- riesce a penetrare nel regno dei morti ma contravviene al divieto di guardare la sua sposa ed essa ritorna ineluttabilmente nel regno delle ombre. Così il mito. Se non che nell’azione teatrale gluchiana c’è il lieto fine, procacciato da un terzo protagonista- Amore- che commosso dl sentimento di Orfeo per la sua sposa , decide di riunire i due innamorati. Questa delicata azione teatrale conserva numerosi elementi del tipico melodramma italiano – primo fra tutti la scelta del contralto maschile per il protagonista – all’epoca un castrato, il famoso Gaetano Guadagnini, in epoca moderna una voce di soprano. Molte novità sorreggono quest’esile seppure seducente trama che ha solo tre personaggi ma che si avvale della presenza del coro che commenta e sorregge l’azione con la sua onnicomprensiva presenza. Le novità musicali consistono nella varietà strutturale e ritmica dell’aria, la frequenza dell’arioso, la qualità del recitativo, lo stile disadorno del canto, l’importanza data alla danza, nel contesto dell’azione, l’impegno dello strumentale. La tirannia dell’aria e del recitativo che rendeva statica l’azione melodrammatica dell’opera italiana viene scossa nelle fondamenta da Gluck, che la varia dalla struttura al ritmo e spesso la inserisce in contesti ampi e diversi.
“Orfeo ed Euridice” rimane sempre un’azione teatrale, del genere cortigiano della festa, ma la spettacolarità delle situazioni infernali, la complessità dell’orchestrazione, la libertà formale dei pezzi, la rendono un unicum ancor oggi di grande fascino. I protagonisti fiorentini sono Orfeo Anna Bonitatibus, Euridice Hélène Guilmette, Amore Silvia Frigato. La regia si avvale della elaborazione video di Nicola Calocero , e della coreografia di Cristina Rizzo eseguita da Maggio Danza, Compagnia ospite della Fondazione Maggio Musicale Fiorentino. Clavicembalo Giulia Nuti Arpa barocca Ann Fiereus.