Firenze – Più che un allarme, è un’affermazione, e fa venire i brividi. A farla e renderla pubblica, l’Ordine dei Medici di Firenze. Oggetto: cosa fare di fronte all’esplosione di una curva pandemica che procede come un treno. I medici fiorentini dunque, si uniscono “all’appello della Federazione Nazionale che, in base al numero dei ricoveri in ospedale e soprattutto nelle terapie intensive, chiede una chiusura totale della Toscana e di tutto il Paese. Senza una chiusura generalizzata come quella di marzo non possiamo andare avanti. I numeri dei decessi, dei ricoveri in ospedale e dell’occupazione delle terapie intensive, non ci danno alternativa. Rischiamo il collasso del sistema”.
Ma cosa è successo per arrivare a questo punto? I medici fiorentini rispondono a questa domanda che aleggia nell’aria, ricordando che “nei mesi di relativa quiescenza della pandemia (da giugno a settembre) è mancato totalmente il potenziamento della medicina del territorio”, vale a dire proprio quella misura che “lo stesso Ordine dei Medici di Firenze, così come tante altre commissioni tecnico scientifiche, aveva fortemente raccomandato. Purtroppo non solo il potenziamento non è stato messo in atto ma, al contrario, i contratti Usca sono stati fortemente ridotti”. Non solo. Un altro punto fondamentale è la mancanza della necessaria programmazione adeguata” che consenta agli specialisti più idonei di gestire i malati Covid”. Insomma, dicono i medici, “evitiamo l’impiego improprio di oculisti, dermatologi, chirurghi plastici, ecc. ecc. a curare pazienti gravi spesso con polipatologie internistiche”. “I medici di medicina generale – si legge ancora nel documento firmato dal presidente uscente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze, Teresita Mazzei, e il presidente neo-eletto, Pietro Claudio Dattolo – sono oggi pressati e travolti dalle richieste di aiuto dei propri pazienti che non riescono a soddisfare nella loro totalità”.
Altro punto critico, la “cronica carenza di medici specialisti”, il che significa l’urgente necessità di assunzione di medici ospedalieri. “A preoccuparci – si legge – è, infatti, anche la grave cronica carenza di medici specialisti. E’ necessario, pertanto, che il governo vari subito un decreto legge affinché vengano assunti con effetto immediato medici specialisti che supportino la medicina ospedaliera nella gestione dei reparti Covid e che possano consentire la prosecuzione delle cure dei pazienti affetti da altre patologie”. Con una importante sottolineatura, “è fondamentale che le assunzioni siano stabili e diano garanzie di continuità . I medici non si sono mai tirati indietro e l’alto numeri di morti tra il personale sanitario lo dimostra drammaticamente”.
“Con questo ritmo di crescita dei contagi e dei ricoveri – conclude – non solo salta totalmente il sistema di tracciamento, ma il nostro Servizio sanitario nazionale rischia a breve di non riuscire a reggere l’onda d’urto. Non possiamo permetterci di mandare in tilt gli ospedali. Servono immediatamente misure più rigorose che coinvolgano l’intero Paese, prima che sia troppo tardi”.