Percosse continue, violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte alla moglie e i due figli non ancora maggiorenni. Aveva trasformato la vita della sua famiglia in un incubo. Un incubo durato anni che si è interrotto solo quando la donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito alla polizia. L’uomo è stato arrestato dalla squadra mobile per maltrattamenti in famiglia, percosse e violenze sessuali aggravate.
Nel 2009 quando l’uomo era uscito dal carcere, la moglie non aveva esitato ad accoglierlo di nuovo in casa. Aveva creduto alle sue promesse: sono cambiato – le aveva detto – non alzerò più le mani. Invece le violenze sono ricominciate di lì a poco, sempre più frequenti, sempre peggiori, nonostante la donna fosse di nuovo incinta.
L’uomo si accaniva contro la moglie sottoponendola ad ogni tipo di vessazione: percosse continue, stupri, maltrattamenti di ogni sorta. Violenze che non risparmiavano neppure i due figli minorenni, il più piccolo di soli tre anni. Per mesi la donna va in pronto soccorso a farsi medicare le ferite, ma non rivela il vero motivo di tagli e lividi, prega l’uomo di lasciarla in pace e di andarsene di casa. In cambio ottiene solo botte e una minaccia ritenuta credibile dal giudice per i precedenti dell’uomo: “Se parli ti uccido”.
Sfinita, la donna ha trovato il coraggio di fare ciò che non aveva mai osato: rivolgersi alla polizia. Dopo un’indagine rapida – certificati e testimonianza hanno consentito di ricostruire una realtà agghiacciante – per il marito violento sono scattate le manette e sono riaperte le porte del carcere.