Oggi è il giorno del dolore e della vicinanza ai familiari delle vittime. Purtroppo non è la prima volta. Ma deve essere anche un giorno di consapevolezza.
Consapevoli che la guerra al terrore sarà un percorso lungo.
Consapevoli che senza una svolta europea sulla politica di sicurezza non si va da nessuna parte.
Una svolta sulle strategie di repressione del terrore, delle azioni di intelligenze europee (che ad oggi fanno evidentemente acqua..), di coordinamento e capacità di intervento delle polizie europee, della sicurezza europea.
Ma pure consapevoli che il dialogo interculturale, l’investimento sul l’educazione, il contrasto delle crescenti diseguaglianze, la rigenerazione sociale e urbana delle nostre periferie non sono solo temi da “sindaci” ma parti integranti di una diversa politica nelle relazioni internazionali.
Se la reazione non sarà adeguata la ragione e la fiducia soccomberà alla violenza ed alla paura.