L’ex capo della band punk-sovietica Cccp Giovan Lindo Ferretti vuota il sacco (semmai ce ne fosse stato bisogno) e confessa di aver votato (turandosi i nervi) Giorgia Meloni, la premier in pectore. E di recitare per lei, in ossequio al suo recente andazzo orante e giaculatorio, un’Ave Maria quotidiana. La preghiera infatti come estremo ed unico baluardo al logorìo dei vacui e ciacianti tempi moderni. Che stia metidando, il nostre eremita cerretano, già ittico, transumante e barbarico, ad una costola in sostegno spirituale del prossimo governo dal nome “Fratelli di rosario”? L’ultima frase è pura satira.
Estratto dell’articolo di Andrea Scanzi per il “Fatto quotidiano”.
Negli ultimi anni, per le tue posizioni, hai perso non poco pubblico.
(Pausa) “Ho paura di apparire arrogante, ma non me ne importa nulla. Non sono interessato in alcun modo ad aprire un contraddittorio”.
Che effetto ti ha fatto veder vincere Giorgia Meloni?
“In campagna elettorale mi hanno innervosito tutti, Meloni compresa. Però alla fine ho votato e ho scelto lei. Vedendo i risultati, ho detto: “Povera Giorgia”. E ho recitato un’Ave Maria per lei. Da allora ogni giorno dico una preghiera per lei. È in una condizione impossibile: per la situazione generale, per la sua coalizione, per la natura ingovernabile degli italiani”.
E la sinistra?
“Sono molto contento che abbia perso. Molto. E lo sono perché, da persona cresciuta convinta di appartenere alla sinistra rivoluzionaria e progressista, ho scoperto con dolore – all’implodere dell’Urss – che avevo sostenuto coloro che distruggono da sempre tutto ciò che amo e a cui mi sento legato…”.