Il 16esimo congresso provinciale dei partigiani reggiani, in sigla Anpi, che si tiene fino a domenica potrebbe riservare una sorpresa, quella del primo “leader” che la resistenza non l’hai mai fatta ma solo studiata sui libri di scuola. Tra i papabili a prendere infatti il posto, durato 15 anni, che fu di Giacomo Notari, il nome più accreditato è quello di Ermete Fiaccadori, ex tesoriere Pd e direttore FestaReggio nonché già presidente della Reggiana. E figlio di un partigiano vero. Insomma un uomo dal curriculum rispettabile ma più abituato a fronteggiare le tifoserie avversarie che i nazifascisti e ad impugnare calcolatrici e bilanci invece delle armi.
La svolta, dal sapore in qualche modo storico, si dovrebbe (il condizionale è d’obbligo visto che la nuova segreteria emersa dal congresso avrà tempo fino al 25 aprile per ufficializzare il nome del neo presidente), ad almeno due fattori. Il primo di natura squisitamente biologica vede gli attuali sostenitori dell’Anpi avere sul groppone troppi anni per reggere una programmazione mediamente lucida e duratura (si veleggia sugli 80 anni suonati); la seconda invece, più direttamente politica, vorrebbe privilegiato un personaggio più adatto alle cuciture che non alla sottolineature delle divergenze, abituato com’è lo stesso Fiaccadori a frequentare uffici e riunioni che non trincee e rifugi di montagna.
Ricordiamo in questo senso che appena poche settimane fa a Reggio Emilia, la stessa Anpi diede palese dimostrazione di possedere almeno due anime partecipando ad entrambe le manifestazioni contro l’Orgoglio destro di piazza: quella più istituzionale e stanziale del Pd e quella più “radicale” ed itinerante dei centri sociali.
Nei fatti “resistenziali” lo stesso Fiaccadori venne coinvolto alcuni fa a proposito della querelle partigiana scoppiata attorno alla festa della Liberazione organizzata ogni anno dall’Istituto Cervi e che vide fronteggiarsi l’allora presidente Rossella Cantoni (sindaco di Gattatico) con alcune delle altre sigle chiamate a co-organizzare l’importante evento.
La diatriba con l’ala diciamo così più vivace della resistenza costò poi alla Cantoni la poltrona presidenziale; riuscirà Ermete Fiaccadori a riunire in un unico colore tutte le sfumature di un mondo che resta così variegato, composto da anziani ex combattenti, giovani perennemente resistenti e amministratori di mezza età?