Opere d’arte della Crimea “ostaggi” della guerra in Ucraina

Parigi – Preziosi gioielli che testimoniano del ricco passato artistico della Crimea si ritrovano bloccati in Olanda, ostaggi del conflitto tra Ucraina e Russia. Le casse delle opere d’arte che per sette mesi sono rimaste esposte all’Allard Pierson Museum di Amsterdam sono ora conservate in un luogo top secret in attesa di sapere a chi andranno restituite.  Kiev e Mosca infatti si stanno contendendo questi cimeli inviati da quattro musei della Crimea prima che la penisola ucraina su Mar Nero fosse invasa e annessa dalla Russia.

La situazione è  giuridicamente nebulosa. In base a una risoluzione delle Nazioni Unite mette in dubbio la validità del referendum sull’ autodeterminazione della Crimea che ha portato alla sua annessione  da parte di Mosca la penisola continua a far parte del territorio ucraino. Gli ucraini ritengono perciò che i “Tesori e segreti del Mar Nero in Crimea” siano di proprietà dello stato,  i russi accusano gli olandesi di cattiva volontà, i musei stanno pensando ad adire alle vie legali. “E’ una situazione unica nel suo genere e a dir poco complicata” ha dichiarato al quotidiano parigino “Les Echos” uno dei responsabili del museo olandese .

L’Allard Pierson Museum  si accinge ora a far esaminare alla luce dei  trattati internazionali i contratti firmati con i musei che hanno inviato dalla Crimea gioielli, anfore e un casco militare in oro massiccio per illustrare il passaggio nella regione di greci, romani, unni e  goti.  Opere  dal valore inestimabile che nel giro di pochi mesi si sono trasformati in un inatteso “bottino di guerra”.  

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