Firenze – Tre tonnellate di prodotti ittici e un attrezzo da pesca sottoposti a sequestro, 45 operatori multati per un totale di 70.000 euro di sanzioni, 247 ispezioni, 45 illeciti di cui 1 a carattere penale: sono questi i dati che sintetizzano, a livello regionale, i risultati dell’operazione di controllo sulla filiera della pesca, in mare e a terra denominata Frontiere tracciabili, condotta dalla Guardia costiera della Direzione marittima della Toscana durante il periodo delle festività natalizie in cui, nonostante il frangente emergenziale in atto, la domanda di prodotti ittici è aumentata in maniera esponenziale.
L’operazione complessa, partita all’inizio di dicembre, si inquadra nel più ampio contesto nazionale, perché disposta su tutto il territorio dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto e ha visto impegnati gli ispettori pesca in una serie di mirati controlli concentrati soprattutto sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione, ove peraltro principalmente viene accentrato anche il prodotto ittico proveniente dall’estero. Le verifiche, mirate a tutelare in particolare il “made in Italy” si sono svolte presso i punti di ingresso nel territorio italiano come il porto di Livorno, presso i depositi delle società di importazione nell’entroterra toscano nonché presso i rivenditori all’ingrosso e si sono focalizzati sulla verifica della bontà dei prodotti della pesca importati, alla corrispondenza dei requisiti di qualità e tracciabilità, garantendo tutte le informazioni necessarie ad attestarne la loro provenienza legale.
Nel corso di una verifica ispettiva effettuata nei magazzini di una Società di importazione di alimenti, sita a Campi Bisenzio (FI), gestita da una società amministrata da un cittadino di nazionalità cinese, la Guardia Costiera di Livorno ha sequestrato alcune partite di prodotti ittici, oltre 2 tonnellate, importati dal sud Africa e commercializzati sul territorio nazionale con denominazioni risultate non conformi rispetto a quanto previsto dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali in data 22 settembre 2017 che indica le denominazioni commerciali da attribuire alle specie ittiche di interesse commerciale italiano. In merito a tale verifica, sono tuttora in corso ulteriori accertamenti al fine di stabilire se il titolare della società sia in possesso dei dovuti documenti inerenti alla tracciabilità commerciale. A Livorno e Firenze, invece, gli ispettori pesca della Guardia costiera hanno eseguito controlli presso due distinti grossisti e anche in questo caso circa 800 Kg di merce, risultata scaduta e in parte priva di documenti attestanti la tracciabilità, sono stati immediatamente sottoposti a sequestro amministrativo. Ai titolari degli esercizi sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 5000 euro.
Durante un controllo in mare, finalizzato alla repressione dei fenomeni di pesca illegale, un peschereccio di Castiglioncello è stato sorpreso ad operare con una rete a strascico non conforme alla normativa nazionale ed europea, perché dotata di maglie inferiori all’ampiezza minima consentita, un artifizio costruttivo capace di arrecare gravi danni alle risorse ittiche e all’ecosistema marino per la potenziale cattura di specie in fase di crescita. È così scattato il sequestro, oltre che delle reti illegali, anche del pescato, donato a enti caritatevoli e da questi distribuiti a famiglie bisognose. Al comandante dell’imbarcazione è stata comminata una sanzione di 2.000 euro.