Impruneta – È stato inaugurato il nuovo Impianto di Depurazione di Impruneta. I lavori, iniziati nel 2015, con una lunga opera di bonifica bellica, si sono conclusi. Nella realizzazione dell’opera si è avuta la massima attenzione per l’inserimento ambientale dell’impianto, minimizzando l’impatto visivo dello stesso. Oltre a ciò l’opera è stata costruita in modo da richiedere ridotte spese energetiche, grazie al fatto di essere posta su un’area in pendenza che degrada naturalmente verso l’alveo del fosso delle Acque Cadute, e con emissioni acustiche e di odori limitati al massimo, grazie ad esempio all’adozione di cabine insonorizzanti per le soffianti delle vasca di ossidazione e di processi depurativi che non prevedono rilascio di sostanze volatili.
La costruzione del nuovo depuratore ha richiesto a Publiacqua un investimento, comprese le opere di collettamento, di 8 milioni di euro circa per un’opera di ultima generazione che sorge in un’area di 0,41 ettari. Il depuratore ha una potenzialità pari a 8.000 abitanti equivalenti e ad esso sono collettati per essere depurati i reflui del capoluogo Impruneta e successivamente quelli delle località Ferrone e Strada in Chianti.
Il ciclo biologico dell’impianto prevede che i liquami subiscano fasi preliminari di trattamento (grigliatura grossolana e fine, dissabbiatore, sedimentazione primaria per quota parte portate ingresso); successivamente confluiscono in un comparto biologico (vasche di defosfatazione, vasche di denitrificazione, vasche di ossidazione/nitrificazione, vasche di sedimentazione secondaria), per essere poi affinati con filtrazione e disinfezione di emergenza, infine restituiti al corso d’acqua. I fanghi, primari e secondario, invece, sono trattati con digestione aerobica ed ispessimento per essere poi disidratati ai fini del conferimento a discarica o riutilizzati come ammendanti.
L’opera per l’occasione è stata aperta a autorità e stampa ed erano presenti, tra gli altri, Alessio Calamandrei, sindaco di Impruneta, Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli, Giacomo Trentanovi, sindaco di Barberino Val D’Elsa, Paolo Sottani, sindaco di Greve in Chianti, Massimiliano Pescini, sindaco di San Casciano Val di Pesa, David Baroncelli, sindaco di Tavarnelle Val di Pesa, Filippo Vannoni e Simone Barni, rispettivamente presidente e vicepresidente di Publiacqua, Giovanni Marati, amministratore delegato di Publiacqua.I
In occasione dell’inaugurazione, dal 20 aprile al 4 maggio, è attiva la mostra “Publiacqua – Sistema Chianti”. Una mostra per far conoscere ai cittadini del Chianti il loro sistema acquedottistico e la sua evoluzione negli anni di gestione da parte di Publiacqua. Quali e quanti interventi siano stati fatti in quindici anni di gestione per superare le crisi idriche e garantire l’approvvigionamento ai cittadini di questo splendido territorio e quanti e quali siano le opere previste per i prossimi tre anni.
Interventi e opere che per il periodo 2003-2021 vedranno Publiacqua investire oltre 65 milioni di euro per potenziare e manutenere l’acquedotto e collegare il Chianti al sistema metropolitano (Superstrada dell’Acqua), con un incremento della disponibilità media annuale di acqua, che passerà dai 60 litri al secondo del 2003 agli oltre 120 litri al secondo del 2021, ed oltre 45 milioni di euro per potenziare il sistema fognario, realizzare due impianti di depurazione strategici come quello di Impruneta e quello di San Casciano Val di Pesa e raggiungere l’obbiettivo di portare a depurazione l’85% della popolazione (nel 2003 la percentuale era del 50%)