“Questa vicenda sembra inventata a tavolino per spiegare anche ad un bambino cosa è un’ingiustizia – è il commento di Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana in Regione – si multano di 84 mila euro gli operai che denunciano una condizione di sfruttamento e illegalità all’interno dell’azienda, invece di sanzionare e perseguire chi li sfrutta, e vengono multate anche due studentesse delle scuole superiori, accorse in loro solidarietà.
Ma evidentemente il quadro dell’ingiustizia non era sufficientemente grottesco, e così arriva anche il sostanziale divieto alla manifestazione di sabato, convocata per chiedere il ritiro delle multe e l’abolizione dei decreti Salvini. Insomma, adesso manca solo che spuntino fuori Crudelia De Mon e Mangiafuoco”.“Sindaco, Prefetta e Questore hanno capito cosa stanno cercando di impedire? Una marcia per la libertà, dove sfileranno insieme operai bianchi e neri, decine e decine di associazioni, le sardine, noi consiglieri regionali e comunali che interpretiamo le istituzioni come spazio dell’attuazione della Costituzione, non della sua negazione.
“Qualcuno in queste settimane ha chiesto un intervento del sindaco sulle sanzioni a seguito di manifestazioni non autorizzate, senza mai prima essersi confrontati in modo corretto sul tema dello sfruttamento sul posto di lavoro – conclude il sindaco – con Cgil, Cisl e Uil in questi anni abbiamo sempre avuto confronti e collaborazioni su un tema difficile, urgente, che richiama la nostra attenzione e il nostro impegno. Lo stesso non può avvenire con chi con rispetta le leggi, con chi trascina i lavoratori in manifestazioni non autorizzate, talvolta senza informarli delle conseguenze, mettendo a repentaglio anche la loro regolarità sul territorio. Manifestare è un diritto che nessuno deve toccare nelle forme e nei modi che rispettino la nostra Costituzione”. Vale a dire, il diritto a un lavoro retribuito dignitosamente e correttamente inquadrato nei contratti nazionali.
Foto: manifestazione SiCobas, foto d’archivio