“Se la commissione che ha vagliato centinaia di domande ha valutato erroneamente, il riconoscimento dovrà essere revocato”: così ha replicato il Sottosegretario Graziano Delrio piuttosto seccato alle polemiche che lo hanno investito dopo aver preso parte alla giornata di onorificenze attribuite al repubblichino Paride Mori, ufficiale parmense del Battaglione bersaglieri “Benito Mussolini”, inquadrato nella Repubblica di Salò, ucciso in uno scontro a fuoco coi partigiani nel febbraio del ’44.
La cerimonia di consegna era avvenuta lo scorso 10 febbraio, nel “Giorno del ricordo”, a 71 anni esatti dalla morte e con la medaglia ritirata dalle mani dello stesso Delrio dai figli dell’ufficiale scomparso. Ufficialmente dunque niente a che vedere con le foibe o con le rappresaglie dell’immediato dopo guerra. La vicenda ha scatenato un mare di polemiche, piovute soprattutto su Delrio.
Ed è diventata immediatamente oggetto di un’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Pd Vanna Iori sempre reggiana. Mentre dagli scranni di sala Tricolore parlano di “errore” gli assessori Mirko Tutino e Valeria Montanari.
Anche il consiglio comunale di Reggio ha votato un ordine del giorno proposto da Sel per ritirare immediatamente l’onorificenza a Mori.