Ong: cerchiamo di conoscerle meglio

Reggio Emilia – Recentemente ho ricevuto il “REPORT 1994-2016” di Emergency, il rapporto 2016-2017 di Amnesty International e il quadrimestrale di informazione di Medici senza frontiere.  Queste tre ONG sono ben note per la loro importante attività.

Emergency è un’associazione italiana nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Costruisce e gestisce ospedali aperti a chiunque ne abbia bisogno e forma personale locale. Inoltre promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Dalla sua nascita a oggi, Emergency ha curato oltre 8 milioni di persone (http://www.emergency.it/index.html).

Amnesty International è un movimento di persone determinate a creare un mondo più giusto, in cui ogni persona possa godere dei diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Mettiamo in evidenza le ingiustizie, diamo voce a chi non ha voce, cambiamo la vita delle persone. Dal 1961, abbiamo contribuito a ridare libertà e dignità a oltre 50.000 persone, salvando 3 vite al giorno”

Vale la pena di riportare alcuni passi della Dichiarazione universale dei diritti umani, riportati nel sito di Amnesty https://www.amnesty.it/chi-siamo/:

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti (articolo 1)

Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona (articolo 3)

Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione (articolo 19)

Medici senza frontiere nasce nel 1971 con 300 volontari francesi; inaugurano uno stile dell’azione d’emergenza che combina immediatezza e professionalità con indipendenza e testimonianza. Salvare vite e curare ma anche raccontare e denunciare (http://www.medicisenzafrontiere.it/chi-siamo). Nel 1999 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento del suo “lavoro umanitario pioneristico realizzato in vari continenti”.

Torniamo ai rapporti informativi che ho ricevuto.

L’attività di Emergency è stata imponente. Solo qualche accenno: in Afghanistan, a Kabul, solo nel 2016 sono state ricoverate oltre quattromila persone e sono stati formati quasi 90 operatori sanitari; a Lashkar-Gah, nel sud, i pazienti curati sono stati 18315; ad Anabah, 46284 i pazienti e oltre 40000 le visite ostetriche. Inoltre è stata costruita una fitta rete di posti di primo soccorso collegati agli ospedali ed è stata data assistenza anche ai detenuti nelle carceri afgane. Intensa l’attività anche nella Repubblica Centrafricana, in Sierra Leone e nel Sudan: tutti Paesi con moltissime vittime civili, rifugiati, sfollati interni, alto tasso di mortalità, anche infantile. A ciò si aggiunge l’intensa attività di assistenza in Italia, anche agli sbarchi e nei centri di accoglienza.

 Il Rapporto di Amnesty racconta dei molti successi nel far valere i diritti umani in tutte le parti del mondo, dagli USA alla Russia al Congo all’Ungheria; denuncia la violenza in vari Paesi, valuta criticamente la crisi dei diritti nell’America di Trump. Un’intervista a Paola e Claudio Regeni esprime la volontà di lottare fino in fondo per ottenere la verità sull’assassinio (“Non molleremo mai!”).

Il saggio di Medici senza frontiere è dedicato alla “Crisi senza fine” nella Repubblica Centroafricana, dove è presente con 2600 operatori: 850000 gli sfollati interni, metà della popolazione che ha bisogno di assistenza sanitaria per sopravvivere, 72% dei centri sanitari danneggiati o distrutti nel conflitto. Ma l’attività di MSF è ben più ampia, con progetti medico-umanitari in 70 Paesi.

Un esempio, tra i molti: a seguito della tragedia del tifone Yolanda che nel novembre 2013 sì è abbattuto con forza devastante sulle Filippine Medici senza frontiere ha inviato le proprie équipe d’emergenza accompagnate da 200 tonnellate di aiuti medici e logistici: kit medici, materiali per le visite mediche, vaccini contro il tetano, tende, kit igienic.

Dal 2002, MSF è stata presente in contesti particolarmente delicati come agli sbarchi a Lampedusa, tra i lavoratori stagionali nel Sud Italia, alle frontiere nord e all’interno dei centri per migranti in diverse regioni.

Dall’inizio del 2016 sono arrivate in Italia via mare 180.740 persone, principalmente nei porti siciliani e calabresi. Lo scorso anno, l’impegno di Missione Italia ha fornito assistenza medica e psicologica e nel contesto del primo soccorso e accoglienza di persone giunte nel nostro paese dopo un lungo e rischioso viaggio, via mare o via terra. Inoltre MSF è in mare con due navi nel Mediterraneo per operazioni di ricerca e soccorso; nel 2016 ha assistito oltre 30000 persone in oltre 200 operazioni.

A queste tre ONG andrebbero aggiunte le molte altre esistenti e le molte associazioni di volontariato. Non si può non nominare la più importante di esse, La Caritas Italiana, l’organismo pastorale della Cei per la promozione della carità. È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, per opera di Giovanni Nervo, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Anche educazione alla pace e alla mondialità, dialogo, sono linee portanti degli impegni della Caritas nel mondo

E’ quasi uno sport nazionale criticare gli aspetti negativi – che purtroppo esistono – della società intorno a noi: la scuola al disastro, l’Università che non premia il merito, la sanità scadente, gli uffici pubblici inefficienti, la Casta, e così via. Trascurando quel molto di positivo che pure c’è si fa un torto a tutte quelle persone, moltissime, che compiono appieno il loro dovere, medici, impiegati, professori, e, perché no, anche politici. Ho sempre trovato medici e infermieri competenti e disponibili, impiegati e un servizio Anagrafe ottimi, conosco docenti appassionati e nel mio Dipartimento la gente lavora sodo, anche se meno di una volta, e la progressione di carriera, ora purtroppo bloccata, è (quasi) sempre per merito. Vivo in un mondo magico?  So che scrivo cose note, ma di fronte al degrado morale, alla desertificazione spirituale e agli scempi sotto gli occhi di tutti a opera di alcuni (molti) personaggi, non si dimentichi che esiste anche una parte consistente della nostra società che non vive accecata dalla ricerca sguaiata, spasmodica, senza scrupoli, di potere e ricchezza. E’ a loro che penso con ammirazione e riconoscenza; sono persone come queste che, come dice Papa Bergoglio, aiutano (anche chi, come me, non è credente) “a guardare al futuro e alla vita con umanità e giustizia”.

Foto: www.msf.ca

 

 

 

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