Omicron a macchia d’olio, fra Natale e Santo Stefano “salta” la guardia medica

Firenze –  Il rischio che la Toscana intera sprofondi nel caos con l’aumento quasi esponenziale dei casi positivi della nuova ondata pandemica, è ormai reale.  Ed è lo stesso sindaco di Firenze Dario Nardella a fare alcune riflessioni che riguardano questa nuova, concitata fase della pandemia, intervenendo a RaiNews24: “In Toscana abbiamo ancora circa 360mila persone non vaccinate – ricorda il sindaco – in Italia il numero è amplissimo e penso che l’esperienza tedesca ci possa aiutare, ovvero prevedere il lockdown per le persone che non si vogliono vaccinare. Potrebbe essere una misura efficace che inciderebbe sulla riduzione dei contagi, sull’abbassamento anche della curva dei ricoveri, un altro aspetto che deve preoccuparci più di ogni altro”.

Non solo. Secondo Nardella varrebbe la pena anche verificare l’eventualità di rivedere le quarantene per i vaccinati. Un aspetto questo che sta prendendo sempre più piede, anche se, ovviamente, l’ultima parola è affidata ai dati scientifici. Tra le misure che potrebbero essere riviste alla luce dei nuovi dati, forse anche quella delle quarantene per i contatti stretti, attualmente di una settimana per i vaccinati.  Inoltre il sindaco ha predisposto proprio oggi, 27 dicembre, l’annullamento di ogni evento organizzato da Comune o quartieri di Firenze fino al 9 gennaio. Una misura, ha spiegato Nardella, “necessaria perché la tendenza all’aumento dei contagi è molto forte”.

Un campanello d’allarme della tensione cui sono sottoposti i nostri servizi sanitari, è stata la confusione in cui è entrato il telefono unico del servizio di guardia medica della Asl Toscana Centro, che serve Firenze, Prato, Pistoia Empoli. E’ successo nei giorni di Natale e Santo Stefano, in cui il picco di chiamate, che in gran parte è derivato dall’aumento quasi esponenziale dei casi positivi da Covid, ha fatto impazzire il centralino, come spiega la Asl. I cittadini si sono rivolti alla Centrale operativa di Continuità assistenziale, ovvero la guardia medica “per ottenere la conferma diagnostica del tampone antigenico risultato positivo e conseguentemente richiedere ai medici la prescrizione del tampone molecolare”. La Centrale Operativa era, infatti, anche nell’ultimo fine settimana, l’unico servizio disponibile ed attivo al quale potersi rivolgere. I momenti più critici sono stati quelli diurni.

Il direttore sanitario dell’Asl, Emanuele Gori, è stato molto deciso sull’accaduto: “Non deve ripetersi – ha dichiarato – l’Azienda è già al lavoro per potenziare il servizio: a partire dal prossimo 31 dicembre le postazioni passeranno da cinque a otto, abbiamo inoltre previsto anche il raddoppio delle linee telefoniche e la presenza di un medico in centrale per assicurare le risposte cliniche ai cittadini”.

Basti pensare che l’incremento di telefonate cui ha dovuto far fronte il sistema, dotato di 60 linee, è stato del +30% rispetto al fine settimana precedente. Il 25 e 26 dicembre la Centrale ha risposto e preso in carico 5.780 cittadini contro i 4.350 del fine settimana precedente.

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