Firenze – Regione e Procura della Repubblica hanno concordato un protocollo operativo relativo a “prelievi ed accertamenti necessari nei casi di omicidio e lesioni personali stradali gravi e gravissime” in attuazione alla legge 41/2016 sull’omicidio stradale.
L’accordo, presentato oggi dall’assessore regionale al diritto alla salute, Stefania Saccardi, e dal procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, intende creare le condizioni per rafforzare gli strumenti idonei ad applicare la legge e combattere con forza il fenomeno della guida in condizioni alterate dall’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti.
La guida sotto l’effetto di alcol e droghe rappresenta un fenomeno sociale ancora purtroppo diffuso, come dimostrano i dati forniti dal laboratorio di Tossicologia clinica ed antidoping della Usl Toscana Centro. Analizzando i dati delle analisi fatte tra i guidatori di autoveicoli coinvolti in incidenti stradale dal 2009 al 2017, e trasportati nei pronto soccorso per motivi sanitari, risultano su 5,343 casi (circa il 17%) che superano il tasso alcolemico consentito dalla legge per guidare e ben 343 casi (6% del totale) che superano di tre volte il limite consentito. L’età media dei guidatori positivi è di 37 anni a dimostrazione che non si tratta di un problema esclusivamente giovanile.
“Riteniamo – ha detto Saccardi – che questa collaborazione possa essere un modo giusto per dare alla legge 41 uno strumento ulteriore per funzionare ancora meglio. Tutta la tematica dell’omicidio stradale si fonda anche sulle modalità con cui le prove si raccolgono, si conservano e sulle procedure con le quali è possibile accertare il fenomeno della guida e dei sinistri compiuti sotto l’effetto di alcol o droghe. I dati ci dicono che oltre il 61% dei giovani tra i 17 e i 28 anni si mettono alla guida con problemi di eccesso di alcol o sotto effetto di stupefacenti”.
“Un bell’ esempio di collaborazione istituzionale”, ha quindi detto il procuratore generale Viola. “Dal punto di vista della Procura generale, questo protocollo significa dare alle singole Procure della Repubblica del distretto, senza invadere il loro campo, uno strumento operativo notevole grazie all’apporto della Regione Toscana, che ci consente di individuare le strutture e stabilire procedure ben delineate e certe fin dall’inizio. Colgo l’occasione per esprimere il mio apprezzamento per l’opera dell’associazione Lorenzo Guarnieri, che valorizza la tutela della vittima del reato, un ambito che fin qui è stato anche troppo trascurato”.
Alla conferenza stampa, che si è svolta a Palazzo Strozzi Sacrati, ha partecipato anche Stefano Guarnieri, vicepresidente dell’associazione che porta il nome di suo figlio, Lorenzo Guarnieri, un ragazzo che oggi avrebbe 25 anni ma che fu ucciso nel giugno 2010 in un incidente provocato da un uomo che guidava sotto l’effetto di alcol e di droghe compiendo quello che, anche grazie all’impegno di questa associazione, oggi viene chiamato “omicidio stradale”. “Ci auguriamo – ha detto Guarnieri, – che i controlli sulle nostre strade da parte di tutte le polizie (Polizia Municipale, Polizia Stradale e Carabinieri) aumentino in maniera considerevole al fine di prevenire i danni che queste micidiali bombe armate, rappresentate dai guidatori sotto l’effetto alcol e/o droghe, vengano disinnescate prima che facciano dei danni uccidendo la vita di giovani incolpevoli come il nostro Lorenzo”
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