Firenze – Dopo la giornata di studi, a Palazzo Vecchio e al Museo Novecento, per celebrare il centenario della nascita di Vinicio Berti, che prevede inoltre la pubblicazione di un volume del patrimonio di circa 600 opere lasciato al Comune di Firenze dalla vedova Liberia Pini, insieme a manoscritti, documenti e lavori grafici, e una retrospettiva itinerante, la Galleria Immaginaria ha organizzato una mostra, dal titolo “Non basta?”, che dalla sede di via Guelfa si diffonde tra le vie del quartiere di San Lorenzo a Firenze, intorno alle quali l’artista era solito vivere e lavorare, e l’Hotel 500 a Campi Bisenzio.
Fino al 31 agosto, in diverse sedi, sono esposte le opere di Vinicio Berti, uno dei protagonisti di spicco dell’arte del dopoguerra, fondatore e firmatario del Manifesto sull’Astrattismo Classico insieme a Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi e Mario Nuti, un movimento ispirato a una nuova coscienza artistica e sociale, come si desume dai propositi stilati nel documento del 1950 alla fine dell’esperienza con il gruppo fiorentino:“Esaurita l’esperienza distruttiva, dovevamo ricominciare daccapo, tracciare di nuovo sinceramente una linea… Per dichiarare il modo del nostro intervento ci impegnammo a costruire forme nuove di un mondo nuovo…”.
La produzione artistica di Vinicio Berti presente nell’esposizione diffusa, tra la Galleria Immaginaria, l’hotel 500 e alcuni spazi dei membri dell’associazione CCN di Via Guelfa e Via San Gallo: Bruni Gioielli, FirenZEN Noodle Bar, L’Affiche Illustrèe, Pelletteria Artigiana Viviani, Botteghina del Ceramista, SimBIOsi Organic, Mangiafuoco Bracerie, Cassuer, Yanez Viaggi e Il Vezzo, spazia dagli anni ‘40 alla fine degli anni ‘90, come la famosa serie dei “Guardare in alto”, opere nate con una prospettiva rovesciata, quando sdraiato sulla pavimentazione di Piazza del Duomo, l’artista fiorentino volgeva lo sguardo verso il campanile di Giotto.
Vinicio Berti, nato nel giugno del 1921, dopo gli studi, il periodo della guerra e varie esperienze artistiche, promuove, con altri artisti fiorentini, un dibattito sull’astrattismo e confluisce nel Manifesto dell’Astrattismo Classico che anticipa lo scioglimento del gruppo stesso. Berti continua poi la sua ricerca verso un astrattismo di tipo costruttivo, guardando alle teorie di Malevich e al Costruttivismo sovietico. Vinicio Berti fu anche illustratore e autore di fumetti di grande diffusione europea.
Info:
Galleria immaginaria – T. 055 2654093
Hotel 500 Firenze, Campi Bisenzio T. 055 8803500
In foto:
Avventuroso astrale, serie n.2, 1974
Guardare in alto immaginariamente, tecnica mista su tela, 100×70 cm,1990