Il progetto del coreografo Giorgio Mancini (Atessa, 1964) ha la sua naturale conclusione con la performance/balletto Tristan und Isolde. La location è particolarmente suggestiva, si tratta del cortile di Palazzo Strozzi; folto pubblico e musica di Wagner, in rilettura per pianoforte di F. Liszt.
E’ iniziato tutto a metà agosto. Quotidianamente Mancini, accompagnato da Andrea Trovato al pianoforte e dai due protagonisti Tayma Niane Baldo e Stefano Palmigiano, ha composto, davanti a turisti ed appassionati, la performance finale. Un modo per avvicinare al mondo del balletto anche coloro che non lo conoscono. Una divulgazione diretta senza schermi TV, cellulari o computer. Non è stato facile, rivela il coreografo direttore del GM Ballet, ma ce l’abbiamo fatta!
La musica si serve di sospensioni armoniche, di cadenze incomplete che non vengono risolte fino alla fine del dramma. I movimenti dei ballerini riescono a creare quella tensione di aspettativa che appartiene al mito e alla leggenda. Nella rivisitazione di Tristano e Isotta la suspense cresce attraverso gesti sensuali ma nostalgici e disperati, guizzi di passione, subito smorzati da terribili premonizioni. Un amore segreto, pieno di intrighi e inganni; i corpi si adulano, la gestualità vorace quasi erotica delinea il dramma. Contrassegnata dalla musica sempre più sincopata, l’azione accelera, i danzatori si allontanano e riavvicinano precipitosamente. Poi un lento adagiarsi nell’amplesso metaforico che li depone, nella stretta mortale, sul selciato. Nel video una breve ripresa durante le prove del balletto.