Ollikainen e Jakobsson per la stagione dell’Ort

Firenze – Due giovani talenti dal Nord Europa, saranno protagoniste della stagione concertistica dell’Ort, l’Orchestra della Toscana. Ben quattro le date in regione: debutto al Teatro Verdi di Firenze venerdì 25 gennaio, e a seguire le repliche a Poggibonsi (Teatro Politeama) il 28, a Empoli (Teatro Excelsior) il 29 e a Figline Valdarno (Teatro Garibaldi) il 30. Per tutti inizio alle ore 21.00.

Questa serata al femminile accoglie nel cuore del programma i Wesendonck-Lieder che Richard Wagner scrisse a Zurigo, esule politico dopo i moti del 1848 in Germania, preso d’amore per Mathilde Wesendonck, ammiratrice devota, sua sovvenzionatrice (insieme al marito) e autrice dei versi. La relazione ispirò al compositore anche Tristano e Isotta, di cui questo ciclo di cinque canzoni costituiscono il cartone preparatorio. Li interpreta Amelia Jakobsson, violoncellista svedese dalla talentuosa voce soprano. Proviene invece dalla Finlandia Eva Ollikainen, della scuola di Jorma Panula che negli ultimi decenni ha sfornato eccellenti direttori d’orchestra in quantità.

Dei primissimi anni del Novecento è la composizione di Gustav Mahler, una pagina famosissima, tra le più celebri dell’autore, che evoca il desiderio tormentato di un distacco dal mondo e l’anelito all’illusione di un rifugio, al di là dello spazio e del tempo, in una dimensione immobile e dolcissima. L’Adagietto dalla Sinfonia n.5 per archi e arpa, si libra in una dimensione di sognante oblio: il regista Luchino Visconti lo utilizzò come colonna sonora del film Morte a Venezia.
In chiusura la Sinfonia n.4 di uno Schubert diciannovenne (l’unica assieme alla Quinta in tonalità minore), che sente l’influenza del modello beethoveniano.

Sia dirigendo il repertorio concertistico che alle prese con l’opera, la giovane finlandese Eva Ollikainen si fa notare per la sua naturale autorità, per il suo contagioso entusiasmo, così come per la tecnica raffinata e articolata. Nella sua carriera ha già sviluppato un repertorio completo con un focus sulle grandi Sinfonie tedesche, mentre continua a lavorare con le più importanti orchestre scandinave.

Svedese, nata in una famiglia di musicisti, Amelia Jakobsson ha iniziato la sua carriera come violoncellista. Dopo aver vinto numerosi premi e competizioni, nazionali e internazionali, ha deciso di dedicarsi però alla sua grande passione, quella per la voce e per l’opera. Esperta in campo concertistico, trova particolarmente interessante il repertorio vocale da camera, a partire dall’epoca romantica fino ai lavori contemporanei, scritti appositamente per lei.

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