Firenze – È stata approvata dal Consiglio regionale con 30 favorevoli e 3 astenuti, la legge che bandisce la plastica monouso, sin da questa estate, negli stabilimenti balneari toscani, nelle manifestazioni pubbliche e nelle aree protette.
La norma è figlia della volontà della giunta regionale di consentire ai Comuni di dotarsi dei necessari strumenti normativi, a partire dalle ordinanze, per la piena realizzazione del piano “Toscana plastic free”. A vigilare sul rispetto delle nuove regole saranno gli agenti di polizia municipale dei singoli Comuni.
Due settimane fa la Giunta regionale aveva sottoscritto il protocollo di intesa con Anci, le maggiori associazioni di categoria e il sindacato di base “Donne di mare”, anticipando così la direttiva europea che dal 2021 mette fuorilegge le stoviglie in plastica, un modo per ridurre i rifiuti in generale e in mare in particolare.
Grazie alla collaborazione di tutti nei locali con accesso sul mare, nei bar e ristoranti degli stabilimenti, posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti, mescolatori per bevande, tazze e bicchieri dovranno essere di materiale compostabile: quelli ad esempio derivati dal mais, che costano un po’ di più ma che si trovano già da tempo in commercio.
La legge, intitolata “Misure per la riduzione dell’incidenza della plastica sull’ambiente” non ferma però la sua azione alle sole spiagge. È fatto divieto di utilizzare contenitori, mescolatori per bevande, aste a sostegno di palloncini, cannucce e stoviglie, quali posate, forchette, coltelli, cucchiai, bacchette e piatti, in plastica monouso anche nelle fiere ed eventi organizzati o finanziati, anche in parte, da Regione, enti locali, enti e aziende soggette alla vigilanza degli stessi. Infine anche i parchi e le aree protette dovranno essere liberi dalle plastiche monouso.
La legge, che entrerà in vigore il giorno successivo dalla pubblicazione sul Burt, consente ai Comuni, anche con il sostegno di Anci, di determinare in autonomia come far rispettare il divieto, a partire dalla modifica e dall’integrazione i propri atti: che sia un regolamento, una delibera o un’ordinanza. Nelle spiagge libere invece, verranno dotate di contenitori per la differenziata e di cartellonistica adeguata.
Si stima che ogni anno vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastiche e che da qui al 2050 la cifra, se non cambierà qualcosa, rischia di raddoppiare. Almeno 8 milioni finiscono nei mari di tutto il mondo, compreso il Tirreno, portati dai fiumi o trascinati alla largo dalla risacca sulla spiaggia; ad almeno 250 miliardi ammonterebbero nel solo Mediterraneo i microframmenti, quelli più pericolosi perché finiscono nella catena alimentare.