Firenze – Un iniziativa concreta della Toscana nella Giornata Mondiale degli Oceani. La Regione finanzierà scale mobili ai lati delle navi, da usare per raccogliere i rifiuti che galleggiano nel mare: un progetto da poco più di un milione di euro.
Lo ha annunciato il presidente Enrico Rossi, intervenendo alla Tuscany Hall di Firenze all’assemblea generale dei delegati di Unicoop Firenze, un’iniziativa a margine della quale nell’incontro con i soci si è discusso soprattutto di tematiche ambientali.
“Faremo presto un incontro con la Protezione civile nazionale – ha detto il presidente – per dare l’avvio a questo progetto, che vogliamo operativo a partire dal prossimo anno. Intanto questa estate prende il via un altra iniziativa importante, quella che vieta in tutti i 900 stabilimenti balneari della Toscana di usare bottiglie, piatti, posate e bicchieri di plastica non riciclabile, un impegno che ha visto l’adesione convinta dei titolari degli stabilimenti balneari, che ringrazio per la sensibilità dimostrata.
E a partire dal 1 ottobre prossimo vogliamo eliminare la plastica usa e getta, a partire da dove, ospedali, mense universitarie e della Pubblica amministrazione, la Regione fa si che ogni giorno si somministrino circa 200.000 pasti. Siamo la prima Regione a farlo”.
Rossi ha poi ricordato il progetto Arcipelago pulito, sempre promosso dalla Regione, che impegna i pescherecci a raccogliere e scaricare in porto i rifiuti (che rappresentano ben il 25% del pescato) che rimangono nelle reti e che in sei mesi ha permesso di raccogliere 18 quintali di plastiche. Del resto la situazione è così drammatica che anche nei pressi del Santuario dei cetacei, nel tratto tra l’Elba e la Corsica, le correnti tirreniche contribuiscono a formare isole di scarti di plastica.
“Il nostro impegno – ha aggiunto il presidente – sarà quello di andare lì a raccogliere anche quelle plastiche: vogliamo che il nostro mare si mantenga blu. Cercheremo anche di favorire il recupero delle bottiglie di plastica attraverso l’installazione nei negozi di ecocompattatori. Intendiamo procedere, sia pur con la cautela di chi vuol risolvere un problema senza crearne un altro, perché occorre riconvertire, non chiudere le aziende produttrici di contenitori di plastica, per evitare cassa integrazione o licenziamenti. La Toscana vuol essere all’avanguardia anche su questo”.