L’edificio dell’ex Caserma del Curtatone e Montanara da troppo tempo lasciato all’incuria e al degrado è stato restituito all’utilizzo collettivo e sociale attraverso un’occupazione simbolica della struttura da parte del “Progetto Conciatori”. Il 19 gennaio è avvenuto lo sgombero degli spazi sociali di via dei Conciatori che ha visto l’impiego di duecento ottanta tra poliziotti e carabinieri, da parte del comune che hanno consegnato un pezzo di patrimonio pubblico ad una società immobiliare. Secondo il “progetto Conciatori” è stata un’operazione vergognosa effettuata dall’amministrazione pubblica che invece di creare progetti di edilizia residenziale pubblica attraverso bandi regionali e luoghi di aggregazione per il quartiere, sedi di associazioni e movimenti attraverso un piano di auto recupero ha preferito vendere gli spazi sociali ad azienda privata.
Per questo motivo “Il progetto Conciatori” questa mattina ha trovato nella struttura dell’ex “Caserma del Curtatone e Montanara” di proprietà del Demanio, in via di Tripoli un luogo per evidenziare e denunciare questo spazio pubblico. L’iniziativa di carattere simbolico, ha portato alla luce anche un altro problema importante, cioè la presenza di tetti in amianto logori, di cui uno rotto, ad alto rischio di dispersione delle polveri. La struttura dopo che ha smesso la sua funzione di caserma negli anni ottanta è rimasta in disuso, ma nonostante il tempo passato, le condizioni in cui versa sono buone ma necessitano sicuramente di una ristrutturazione e di un’opera di smantellamento dell’amianto. Il problema maggiore, perchè, la dispersione delle polveri e delle micro fibre creano danni a lungo termine nella salute delle persone. Ad oggi è in corso, solamente, un cantiere di restauro per quanto riguarda la parte dell’ingresso principale che accoglie una parte degli archivi e degli uffici della Biblioteca Nazionale.
La protesta non autorizzata ma pacifica, che ha visto partecipare più di cinquanta persone, per evitare di alzare la tensione ha deciso in autonomia di sciogliersi quando ai cancelli dell’ex caserma sono arrivate due volanti dei carabinieri.
Lo scopo del presidio di oggi è stato quello di continuare la lotta per spingere l’amministrazione alla creazione di strutture pubbliche che rispondano alle esigenze sociali, invece di vendere il patrimonio pubblico ad aziende private.