Firenze – Oggetti dell’esperienza ordinaria, come un paio d’occhiali da sole femminili, reinterpretati attraverso l’immaginario del cinema di tutti i tempi. Siamo sul crinale fra la moda e l’arte e Paola Ficini e Maria Cristina Fusco, appassionate ricercatrici del lato fantastico delle piccole cose preziose, inutili e giocose, hanno inventato gli “occhiali d’autore”, una collezione di 50 pezzi che presentano il 16 giugno prossimo a Prato presso il Laboratorio d’arte Lella Rendesi (Via B. Cairoli, 18).
Titolo della mostra, “Movies, occhiali d’autore per il cinema d’autore” con un sottotitolo per la prima collezione, “Occhiali da protagonista”, a segnalare il fatto che le due ideatrici hanno intenzione di continuare a produrre questo nuovo singolare accessorio artistico.
Sul supporto di un normale paio d’occhiali vengono applicati piccoli oggetti vintage scoperti in tanti mercatini frequentati in Italia e in America. Ne risulta una composizione che suggerisce il titolo di un film d’autore. Così, per esempio, un uccellino ad ali spiegate richiama “L’uccello dalle piume di cristallo” di Dario Argento , una palma e piccoli frutti estivi sono l’inequivocabile riferimento a “Scandalo al Sole”. Ma ci sono anche “Alice in Wonderland” (foto sopra), “Colazione da Tiffany”, “Amistad” e “La mia Africa” (la foto sotto inserita nel manifesto) e tante altre pellicole che hanno fatto la storia del cinema.
Paola Ficini e Maria Cristina Fusco
Attenzione però, “non è il titolo del film che suggerisce la composizione, ma al contrario è l’interpretazione della composizione che porta con immediatezza alla identificazione dell’opera cinematografica”, dice Paola Ficini la cui attività è stata sempre ispirata a questo concetto: l’interpretazione prima intuitiva e diretta, poi razionale, delle cose. A cavallo del millennio, è stata una delle promotrici di una rivista letteraria, appunto “Interpretazioni”, una delle iniziative culturali più interessanti del territorio fiorentino.
Il valore dell’oggetto, oltre che dalla realizzazione manuale, è dato anche dai materiali vintage, molti risalenti all’inizio del secolo scorso, molto apprezzati dagli intenditori.
L’idea di creare gli occhiali d’autore risale al 1989, quando Ficini e Fusco realizzarono un prima serie di 40 occhiali che andarono esauriti in pochi giorni. La cosa finì lì anche perché le due amiche avevano intrapreso strade diverse. Alla fine del 2015, dopo un incontro del tutto casuale, hanno deciso di riproporre l’idea con un omaggio al grande cinema. Per mesi hanno scelto accuratamente i pezzi che hanno assemblato con grande pazienza artigiana, visto la dimensione ridotta di orecchini, brillantini, piccole riproduzioni di animali in celluloide, plastica, pelle: insomma in tutti i materiali possibili.
“Sono occhiali che guardano il mondo, attraverso il cinema”, dice Paola Ficini.