Firenze – È Samuele Parentella il vincitore della 11a edizione di “Obiettivo Terra” 2020, il concorso fotografico dedicato alle bellezze e alle peculiarità delle Aree Protette d’Italia, promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana Onlus, per celebrare la 50esima Giornata Mondiale della Terra (22 aprile). La foto vincitrice ritrae un martin pescatore che, a pelo d’acqua, stringe nel becco una piccola preda, immortalato nella Riserva Naturale della Palude di San Genuario (Piemonte).
3 i Premi alla Toscana. Ad aggiudicarsi la Menzione Animali è la foto della murena sui fondali del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, scattata da Alessandro Giannaccini. Altri due premi sono stati assegnati al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: la Menzione “Alberi e Foreste”, con la foto Alba nel bosco innevato di Roberto Melotti e la Menzione Speciale “Plant Health”, in collaborazione con Cobat, che celebra il 2020 Anno Internazionale della salute delle piante, con lo scatto Il risveglio della Terra di Roberto Babbini.
Alla cerimonia di premiazione, è intervenuto Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che ha ricordato: “Il concorso è un evento importantissimo che ha aiutato in questi anni a valorizzare il grande lavoro portato avanti dalle Aree protette d’Italia nella tutela del patrimonio di biodiversità di flora e fauna che abbiamo e di cui deteniamo il record europeo”.
In collegamento video è intervenuto Luca Santini, Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che si è complimentato con i vincitori delle due Menzioni e ha ricordato che l’Area protetta “è l’unico parco forestale italiano, tra Toscana e Emilia-Romagna, con esemplari di faggi che superano i 550 anni di età. 7.700 ettari del Parco sono diventati Patrimonio Unesco nel 2017. Abbiamo la più grande biodiversità forestale europea e le due foto premiate ne sono la più importante testimonianza”.
Foto: in alto la murena di Alessandro Giannaccini, in basso il Martin pescatore di Samuele Parentella