Firenze – L’attuazione della riforma sanitaria, che ancora non ha visto luce, posta tra gli obiettivi 2015 delle Asl con una delibera della Giunta regionale approvata il 26 gennaio. Il vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Stefano Mugnai (Fi) interroga la Giunta e chiede il ritiro della delibera, commentando: «La riforma non è ancora legge, per il presidente della Giunta, Enrico Rossi, il Consiglio è un inutile orpello democratico. Ritiri subito la delibera fuori norma finché l’Aula non avrà votato».
Ancora una volta, parte all’attacco l’esponente di Forza Italia e vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana, Stefano Mugnai, che ha depositato un’interrogazione, chiedendo alla Giunta regionale di ritirare la delibera che, ai fini della valutazione dell’attività del 2015, assegna alle aziende sanitarie come principale obiettivo l’attuazione della riforma del sistema sanitario. «Ehm… Rossi le dò una notizia: la riforma non è ancora legge, e non è proprio detto che lo sarà – ironizza Mugnai – , di sicuro non a breve e chissà con quali e quante modifiche. In effetti manca tutto quanto è di competenza del Consiglio regionale. Le assemblee elettive… orpelli della democrazia…» Mugnai nel fine settimana è rimasto strabiliato nel leggere la delibera di giunta n. 48 approvata il 26 gennaio scorso dal titolo “Individuazione ed assegnazione degli obiettivi alle aziende sanitarie, alla Fondazione Monasterio e all’ISPO ai fini della valutazione dell’attività svolta nell’anno 2015″. E sintetizza il metodo come quello di “una sanità gestita con prepotenza muscolare, in cui cittadini e operatori arrivano esimi”.
Mentre la riforma della sanità toscana è futura “la delibera sugli obiettivi è parecchio al presente, e lì tra gli obiettivi, che anche il Mes sarà chiamato a valutare con la tecnica del bersaglio, ci sono declinati – analizza la nota – alla voce «Riorganizzazione del sistema delle aziende» che pesa sulla valutazione per il 15%, il «rispetto dei tempi e delle fasi previste dalla riorganizzazione a livello regionale», che incide per l’80% del segmento complessivo, con tanto di «Predisposizione e approvazione a livello regionale di un programma sanitario con declinazione annuale» che pesa per il restante 20%. Subito sotto però, alla voce «Efficienza ed economicità» si indica un altro obiettivo che desta preoccupazione ovvero la «riduzione del numero dei dipendenti strutturati rispetto al 31 dicembre 2014, secondo accordi regionali» i quali però, ancora una volta, al momento non ci sono”.
Un concetto però è evidente, e trasuda scenari complicati: «Tradotto – conclude Mugnai – significa che i direttori generali riceveranno premi in denaro in proporzione a quanti dipendenti riducono nelle proprie aziende».
Per questo nella sua interrogazione Mugnai chiede che la Giunta ritiri la delibera 48/2015 in attesa che tutti gli obiettivi abbiano congruenza normativa, nel rispetto delle prerogative del Consiglio regionale che rappresenta i cittadini”.
“Prima di diventare legge – spiega la nota della vice presidenza della Commissione della Sanità– la proposta di riforma del sistema sanitario regionale uscita dalla Giunta deve passare per il Consiglio. Qui, al momento, non esiste ancora il pronunciamento della Commissione sanità, impegnata invece ancora nelle consultazioni che si protrarranno ancora per diverse sedute. Il presidente della Commissione Remaschi, durante l’audizione di Marroni nelle scorse settimane, prevedeva che il passaggio in aula non sarebbe stato possibile prima della fine di marzo. Dunque: campa cavallo… Ma intanto qui si assegnano obiettivi evidentemente non perseguibili dalle aziende, dal momento che per l’appunto la legge non c’è ancora e che non è certo né plausibile né ipotizzabile né lecito operare sulla base di una bozza che solo la palla di vetro del governatore individua come articolato definitivo. Ma siamo al tempo futuro”