Prato – Sono ben 13 miliardi di euro in meno quelli sottratti ai Comuni italiani dal Governo Meloni con il nuovo Pnrr. Che stando alle parole della Premier verranno in seguito rifinanziati ma intanto arriva lo stop alla rigenerazione urbana e alla riduzione del rischio idrogeologico. Inoltre previsti tagli alle infrastrutture e piccole opere oltre che l’eliminazione dei fondi su alluvioni, welfare e Ilva. Previsti invece 4 miliardi all’Ecobonus sociale per l’efficientamento energetico delle abitazioni, mentre si rimodulano 787 milioni per l’alta velocità al Sud. Alle imprese,per gestire la transizione green, andranno 6,2 miliardi, grazie al Repowed Eu che finirà in un capitolo del Recovery Plan.
Ma i sindaci italiani non ci stanno. Netta la distanza del sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio De Caro sul nuovo Pnrr fatto dal Governo che chiede intanto garanzie scritte e inoltre che venga assicurato che i questi fondi siano stanziati contemporaneamente allo spostamento degli stessi del Pnrr, e ha sottolineato che i Comuni,,”sono le uniche amministrazioni pubbliche che stanno spendendo con rapidità ed efficienza queste risorse a differenza di quanto accade per alcuni soggetti attuatori che non hanno neanche predisposto i progetti”.
Anche il sindaco di Prato e presidente Anci Toscana esprime non poche perplessità sulla scelta del Governo di riscrivere il Pnrr facendo saltare progetti per 16 miliardi, e ha dichiarato: “L’importante è che venga mantenuto l’impegno, non bastano rassicurazioni vaghe ma garanzie messe nero su bianco. I Comuni a oggi sono gli unici che stanno portando avanti i progetti finanziati con i fondi Pnrr nel rispetto dei tempi richiesti, uno sforzo importante che però gli enti locali stanno facendo. Quelle risorse devono essere assolutamente garantite”.
In foto il sindaco di Prato e presidente Anci Toscana Matteo Biffoni