L’edificio non ha fondamenta, poggia su micropali per non alterare il regime delle acque. Le pareti sono in assi di un legno che non deriva da disboscamenti. Il tetto è d’erba perché di più facile manutenzione e di più efficace isolamento. Il nuovo centro visitatori della Riserva naturale del Padule di Fucecchio, a Castelmartini (Larciano), è un’opera di bioedilizia. Se si sale sulla torretta si capisce meglio come funzioni. Da qui si vede la vegetazione cresciuta in questi mesi sul tetto, nello sfondo dei campi e del bosco che nasconde il padule.
Per avvicinarsi a questa area pubblica di duecento ettari bisogna decongestionarsi mentalmente dal paesaggio fortemente antropizzato che la circonda.
Siamo nella Valdinievole dell’edilizia monofamiliare diffusa. Superi il monumento che ricorda la strage nazista (175 vittime tra cui anche neonati), lasci l’auto e sei già ai bordi della riserva che è solo una parte dell’intera area paludosa di circa duemila metri quadrati. Come è la convivenza tra le due zone? “C’è una conflittualità di amori”, risponde Amedeo Bartolini, presidente del Centro alludendo ai diversi interessi che premono sull’ambiente, da quelli dei cacciatori ai privati. “Noi cerchiamo di farli dialogare”.
.La riserva è delicata, ma ha una sua resistenza. Se rispettata la natura prova a riprendere il suo corso. Nel corso dell’anno si registrano qui 250 specie animali; si pensi che l’avifauna europea ne conta circa cinquecento. Sono presenti circa diecimila uccelli acquatici. “I cambiamenti della genetica sono più lenti di quelli della storia. Gli uccelli continuano a seguire rotte nonostante che nel corso del tempo abbiano modificato la loro qualità ambientale”, dice Enrico Zarri, direttore del Centro di documentazione che gestisce la riserva..
Intanto, il pubblico della riserva aumenta. Scuole, ma anche singoli. Chi vuole può fare da solo il percorso (due chilometri e mezzo) che porta all’antico porto delle Morette. Caso mai dopo aver guardato il plastico di Andrea Neri e Valter Viti che restituisce il sistema dell’intenso traffico fluviale che animava il padule. Altrimenti si può andare, con l’assistenza di una guida, al vecchio casotto di caccia e pesca riutilizzato ora come osservatorio della fauna. Le visite sono frequenti e il calendario è consultabile su www.paduledifucecchio.eu, 0573 84540.
L’11 maggio, giornata europea dei parchi, si festeggia il Padule con una manifestazione garbata senza la ricerca di effetti speciali. Se ci si mette in sintonia con l’ambiente non ce ne è bisogno. Una giornata piena, dalle 9 alle 20. Prodotti biologici, mercato dell’artigianato, escursioni. Il massimo della semplicità è in un aquilone fatto da Pasquino Salvatori con il sarello l’erba palustre impiegata per l’intreccio.