Firenze – Ora serve un adeguato palinsesto giuridico e normativo: ormai sono quasi mille, i “cuochi contadini” che in tutte le regioni italiane hanno frequentato corsi e ricevuto l’attestato con tanto di inserimento nell’albo nazionale degli agrichef formati sotto l’egida di Campagna Amica. Il dato è stato reso pubblico da Coldiretti nel corso dello svolgimento dell’Assemblea nazionale di Terranostra, che ha svolto iniziative e appuntamenti a livello nazionale nel primo weekend di primavera. Piatti all’onore del desco, quelli della tradizione contadina.
Ma in cosa consiste questa nuova e antichissima professione? “L’Agrichef Coldiretti – spiegano dall’associazione – è un cuoco contadino che lavora negli agriturismi di Campagna Amica e in cucina utilizza i prodotti da lui stesso coltivati nella sua azienda, dove l’accoglienza diventa un momento fondamentale per la promozione del territorio e del buon cibo, ponendo la massima attenzione sulla valorizzazione dei prodotti locali e sulle ricette tradizionali. Attorno a questa figura – spiega la Coldiretti – ruotano tre concetti fondamentali: qualità, tracciabilità e distintività con l’offerta di piatti a chilometri zero e la garanzia di trasparenza e sostenibilità”.
“Si tratta – spiega ancora Coldiretti – di una nuova figura professionale che è espressione della nuova agricoltura e riveste in pratica un ruolo doppio: da un lato è un agricoltore e dall’altro è promotore del cibo del territorio che cucina e propone negli agriturismi”.
Fondamentale resta il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti da utilizzare in cucina. Una scelta che è “diventata un elemento determinante di successo per ristorazione, con l’agriturismo che ha fatto da apripista a una vera e propria rivoluzione culturale nel settore”, ha commentato Diego Scaramuzza, agrichef e presidente nazionale di Terranostra, l’associazione agrituristica di Campagna Amica, nel sottolineare che si tratta di una svolta che “va accompagnata da scelte legislative rivoluzionarie come l’estensione a tutta la ristorazione dell’obbligo di indicare nei menu la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati nelle ricette“.
Un fiore all’occhiello di un settore, quello agrituristico, che conta oggi in Italia ben 23.4000 strutture che , continua la Coldiretti, sono in grado di offrire un potenziale di più di 253mila posti letto e oltre 441mila coperti. “In pochi anni è nata e cresciuta in Italia una rete unica a livello internazionale per dimensioni e caratteristiche che ha esteso la sua presenza dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani. Complessivamente la rete di Campagna Amica – conclude la Coldiretti – è composta da oltre undicimila punti dove si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo”.