Firenze – Grazie al tavolo di lavoro tra Regione Toscana, Comuni e gestori delle aziende pubbliche toscane di igiene ambientale, sono state aggiornate le ordinanze per la gestione dei rifiuti da utenti Covid positivi e in quarantena (n.110/2020 e 111/2020) per adeguare le modalità organizzative alla crescita esponenziale dei contagi di queste ultime settimane. Le modifiche apportate permettono ritiri massivi alle utenze in quarantena, superando le difficoltà attuali, non più adeguate alle richieste.
“Con la nuova procedura i gestori organizzano raccolte programmate di cui saranno informati tutti gli utenti, in modo da ritirare i loro rifiuti al domicilio tramite esposizione presso l’appartamento dove si trascorre la quarantena o su strada, superando le attuali criticità”. Con queste parole Alfredo De Girolamo, Presidente di Confservizi Cispel Toscana, e Alessia Scappini, coordinatrice Ambiente dell’Associazione, hanno commentato il lavoro che le aziende di gestione del servizio di igiene ambientale della Toscana hanno fatto assieme alla Regione Toscana per migliorare la raccolta rifiuti presso gli utenti positivi al Covid-19.
Le regole base per gli utenti non sono cambiate: non utilizzare i normali sistemi di raccolta e sospendere la differenziazione dei rifiuti. Le novità introdotte sono sostanzialmente due: la possibilità di utilizzare il doppio sacco (quindi non più il contenitore rigido) per consegnare i rifiuti, e l’opportunità di conferire su pubblica via, preferibilmente in orario notturno, attraverso il servizio organizzato dal gestore (saranno preferibilmente due i prelievi a settimana, in relazione alla composizione dell’utenza segnalata).
Il servizio, che avrà durata per almeno 21 giorni e potrà all’occorrenza essere prorogato o interrotto, si attiva con la comunicazione degli estremi dell’utente che ne deve usufruire – attraverso l’accesso al Sistema Informativo Sanitario per la Prevenzione Collettiva (SISPC) – al Comune di appartenenza, che gira i dati al gestore del servizio pubblico, nel rispetto della privacy. Questo provvede a fornire le indicazioni per il confezionamento dei rifiuti e a consegnare il kit per il ritiro (sacchi, materiale per la chiusura quale nastro adesivo o fascette, etc.) presso l’appartamento della persona positiva in isolamento obbligatorio, evitando ogni forma di contatto diretto.
Il gestore precisa le modalità di ritiro dei rifiuti secondo uno specifico calendario di raccolta ed esegue il ritiro, garantendo canali di contatto all’utente del servizio in modo da risolvere eventuali criticità. Il confezionamento dei rifiuti dovrà avvenire, in coerenza con quanto raccomandato dall’ISS utilizzando almeno 2 sacchi, uno dentro l’altro, o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica. I rifiuti saranno conferiti e raccolti in maniera indifferenziata, mantenendo l’integrità dei sacchi.
La nuova organizzazione prevede, in ragione del numero dei casi positivi presenti in ogni Comune, due modalità: la prima è il ritiro domiciliare presso l’ abitazione dove l’utente svolge la quarantena (gli incaricati invitano l’utente in quarantena ad esporre il sacco fuori dal portone di casa in modo da ritirarlo evitando ogni forma di contatto) oppure, la seconda, il ritiro domiciliare ma con esposizione dei rifiuti su strada, preferibilmente in orario notturno, sempre due volte a settimana secondo il calendario stabilito. L’esposizione dovrà avvenire attenendosi alle disposizioni sanitarie previste per i soggetti in quarantena e anche tramite l’ausilio di persone esterne che assistono il quarantenato.
In questi giorni in cui il numero dei contagiati in Toscana è esploso arrivando alla quota di oltre 50.000, la modalità di raccolta tramite esposizione su strada rappresenta una priorità per far fronte alle numerose necessità di ritiro dei rifiuti ai soggetti in quarantena, consentendo di allontanare dalle abitazioni i rifiuti con maggior frequenza rispetto a quella attuale. Lo smaltimento di questi rifiuti dovrà sempre privilegiare l’immediata termodistruzione senza alcun trattamento preliminare presso gli impianti di Montale (PT), San Zeno (AR), Poggibonsi (SI) e Livorno.
Nel caso in cui non sia possibile procedere con la termodistruzione, gli stessi potranno essere conferiti in discarica, senza alcun trattamento preliminare. Il ricorso allo smaltimento in discarica, nel pieno rispetto delle norme e disposizioni definite dalle stesse Ordinanze 110 e 111 del 14.11.2020, è sempre da considerare opzione residuale da attuare esclusivamente in caso di effettiva impossibilità di procedere alla termodistruzione.