Firenze – Le Rampe del Poggi torneranno a nuova vita, deliziando nuovamente i fiorentini con le loro acque, la frescura, la presenza di piante acquatiche come le ninfee. A dare il via all’operazione, i quasi due milioni della Fondazione CR di Firenze, che finanzierà interamente il restauro, facendosi carico del contratto di appalto. Il complesso delle Rampe e delle Vasche oggetto dell’intervento sale da porta San Niccolò verso piazzale Michelangelo, e furono progettate a metà ‘800 dall’architetto Giuseppe Poggi.
I lavori, secondo i tempi concordati con l’impresa Giuseppe Bartoli srl, che si è aggiudicata l’appalto, termineranno a fine aprile del prossimo anno. Il progetto e la direzione dei lavori sono a cura del Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio del Comune di Firenze integrati dai tecnici della direzione ambiente. L’intervento sarà eseguito sotto la supervisione dei tecnici comunali e sarà seguiti, per la Fondazione, dallo Studio Hydea. Alla consegna dell’area dei lavori all’impresa, questa mattina, sono intervenuti Donatella Carmi, vicepresidente della Fondazione CR Firenze e Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze.
La prima fase di cantiere si concentra al terzo olivello del sistema della Rampe e cioè la parte più alta dove si trovano le tre vasche e le cinque grotte. Sarà rimossa la vegetazione infestante anche nella parte posta a destra delle tre vasche, da tempo transennata a causa della caduta di elementi lapidei dal muro a retta del terreno. Si procederà poi con la chiusura dell’impianto idrico che alimenta attualmente le vasche e alla loro svuotatura; in accordo con la Direzione Ambiente, i pesci e le tartarughe acquatiche presenti nella vasca e nelle grotte saranno trasferiti in un altro luogo. Il progetto di restauro prevede un nuovo impianto idrico che riporterà l’acqua, ora stagnante, a zampillare come un tempo.
E’ stato scelto di non attingere all’acqua dell’acquedotto, troppo costoso, ma direttamente alla falda acquifera tramite pozzi artesiani e un sistema di ricircolo con pompe che porteranno l’acqua fino al livello più alto, da dove cadrà nuovamente secondo il progetto del Poggi. Le piante originarie, così come descritte da Angiolo Pucci nel manoscritto ‘I giardini di Firenze’, saranno studiate e ripiantate e torneranno quindi, per quanto possibile, le ninfee, le begonie, l’iperico, l’edera. Tra gli altri interventi sono previsti il consolidamento delle parti in fase di distacco, la sigillatura delle fessure e delle lesioni, una nuova impermeabilizzazione delle vasche, la sostituzione dei materiali ossidati con altri elementi in acciaio inox o vetroresina.
Le Rampe furono realizzate tra il 1872 e il 1876. Solo pochi anni prima, nel 1871, la Capitale era stata trasferita da Firenze a Roma. Il sistema delle Rampe si articola su tre livelli o ripiani: le Grotte, situate nei primi due ripiani delle Rampe, una sul primo e cinque sul secondo, queste ultime costituite da nicchie scavate nei due muraglioni a retta e realizzate con una struttura in muratura rivestita da intonaco lavorato e da spugne; la Grande Vasca polimaterica, situata sul terzo livello delle rampe, composta da più bacini, realizzata con una struttura in muratura rivestita da spugne, pietrame e mosaico; le Scogliere e le Piccole Grotte, posizionate lungo i percorsi, realizzate con blocchi di pietra provenienti dalle cave di Monte Ripaldi, come i ‘massi erranti’ disseminati in quei luoghi dove i percorsi si allargano.