Firenze – E’ stato presentato a Firenze presso la Fondazione Circolo Rosselli il libro di Gaetano Pecora, “Il lumicino della ragione. La lezione laica di Norberto Bobbio” (Donzelli, Roma 2021). Insieme con l’autore sono intervenuti Marino Biondi, professore associato di Storia della critica e della storiografia letteraria, Paolo Bagnoli, Pprofessore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche.
Nell’introdurre l’incontro, il Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, Valdo Spini ha detto: “Vorrei cogliere l’occasione per esprimere la mia gratitudine a Norberto Bobbio, che il 12 febbraio 1993, il giorno in cui si votava nell’Assemblea nazionale del Psi, si pronunciò a favore della mia candidatura alla segreteria nazionale del partito in un’intervista su “La Stampa”. Quasi tutto l’establishment del partito mi era contrario, ma raccolsi comunque più del 40% dei voti. Il sostegno di Bobbio in quelle ore mi fece naturalmente un particolare piacere.
Norberto Bobbio è stato considerato al tempo stesso il massimo teorico del diritto e il massimo filosofo italiano della politica nella seconda metà del ventesimo secolo.
Nella vita politica, si presentò nel 1946 come candidato all’assemblea costituente con Il Partito d’Azione di cui era membro ma non venne eletto. Fu il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini a nominarlo senatore a vita nel 1984.
Bobbio apparteneva a quel filone culturale di Giustizia e Libertà e del Partito d’Azione rimasto minoritario nella sinistra italiana, ma la sua intelligenza e la sua profondità negli studi fu tale che il suo pensiero influenzò profondamente la sinistra italiana e non solo.
Il libro di Pecora tratta di un particolare aspetto, quello della sua laicità all’insegna del trittico: libertà, democrazie e tolleranza: Ricordo in particolare la distinzione che Bobbio faceva tra religione e religiosità, aggiungendo “religiosità significa per me avere il senso dei propri limiti, sapere che la ragione dell’uomo è un piccolo lumicino:”.
Ed è proprio in quello che Bobbio (foto) chiama “lumicino della regione”, conclude Spini – che sta la nostra speranza nell’ora di irrazionalità e di insensatezza che stiamo vivendo con la guerra che la Russia sta conducendo in Ucraina. Una guerra che, se danneggia tutti, se colpisce il popolo ucraino così crudelmente, è alla fine è controproducente per la stessa nazione, la Russia che l’ha scatenata.”