In gioco buone gambe ma anche teste allenate. D’altra parte il binomio parte da lontano, dall’ immarcescibile detto “mens sana in corpore sano” alla comune odierna convinzione che per fare gol ci voglia il tocco magico della scarpetta ma anche il cervello e che nello sport ci siano contenuti più complessi del solo tradizionale fisicaccio. Mentre le metafore sportive si intrecciano con il modo di essere delle persone, di lavorare, di avere o meno successo, di gestire le relazioni con gli altri.
Adesso la coabitazione di tutti questi temi si struttura:nasce a Firenze la prima Fondazione in Italia che, partendo da una costola di una storica società sportiva tra le più fortemente apprezzate, amate e radicate nel territorio, affronta il compito di offrire ai giovani non solo allenamenti, ma formazione, istruzione, orientamento, capacità di muoversi nell’innovazione e la digitalizzazione, nozioni di salute, del vivere insieme. In sostanza, dare un’occasione di imparare come vivere a tutto tondo, fin ragazzi a quando si diventa persone adulte, a tutte le bambine e i bambini delle varie società sportive della città.
L’occasione è ghiotta, sostengono gli ideatori del nuovo format, essendo le società sportive a contatto con tanti giovani già riuniti in una comune passione sportiva. Si può approfittarne per renderli più consapevoli e pronti ad affrontare le sfide future attraverso incontri con esperti, istituzioni, imprese. Il suggerimento è di aprire al mondo intero tutte le realtà giovanili dei territori, si annunzia.
Il primo caso di questa ideale comunità è la neonata Fondazione Rondinella. La cui “mamma”, come dice il presidente Luigi Salvadori, è la società sportiva La Rondinella, la seconda squadra di calcio giovanile della città, dopo la Fiorentina. Salvadori ha alle spalle, prima della presidenza della nuova Fondazione, altre due presidenze, ambedue prestigiose, come quella delle Confindustria fiorentina e della Fondazione Cassa di Risparmio Firenze che è socia di Banca Intesa e distribuisce di media alla città quasi 50 milioni l’anno.
La società sportiva Rondinella ha anch’essa un passato di tutto riguardo. Ha come simbolo una rondinella rossa e bianca che vola alta nel cielo, nacque come società sportiva e squadra giovanile di calcio nel 1946 in un bar del popolare rione di San Frediano e adesso, dopo anni di grandi successi calcistici e anni più complicati sempre però superati, decide di far volare la sua rondinella ancora più in alto e di abbracciare la vita intera di tutti i ragazzi, non solo dei suoi, che tirano il pallone e fanno sport in città. A questo scopo la società lancia la Fondazione offrendo a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, e come buona occasione anche ai loro genitori, sedi appropriate e personalità delle varie discipline che insegneranno come muoversi non solo sui campi sportivi ma anche su quelli della vita e del lavoro.
Il presidente della società sportiva Rondinella Marzocco, come ormai si chiama, Lorenzo Bosi, è entusiasta della novità: “La Fondazione è nata grazie alla voglia di trasformare la società sportiva in comunità e coinvolgere i giovani su progetti che vanno anche al di là del calcio. Nella nostra scuola calcistica abbiamo bambini che arrivano a 5 anni e rimangono fino a 20 anni, quindi attraversano presso le nostre strutture tutti gli anni più importanti della loro giovinezza, quelli che poi li conducono a formarsi come uomini. Siamo partiti da questa considerazione per mettere a punto un progetto che si concretizza con il varo della nuova Fondazione per coinvolgere i ragazzi in attività di orientamento e di formazione in modo che possano realizzarsi e mettere a frutto i propri talenti. Li aiuteremo a scoprire le proprie inclinazioni e riuscire a formarsi sia come uomini che professionalmente. Parleremo con loro di cultura e di tutti quegli argomenti di cui probabilmente si parla poco nelle scuole, ovvero quelli relativi all’intelligenza artificiale e a un mondo digitalizzato, delle opportunità che offrono le nuove tecnologie ma anche dei possibili rischi. Lo faremo tramite le persone più competenti dei vari settori con l’obiettivo che i ragazzi diventino, un domani, cittadini migliori”. Si comincia, continua Bosi, “proprio dalla formazione sull’intelligenza artificiale e i processi produttivi sostenibili sia da un punto di vista ambientale che da quello sociale. Nel frattempo stiamo studiando come dare ai giovani anche una formazione specificamente professionale che li faccia entrare attrezzati nel mondo del lavoro”.
Particolarmente coinvolto il presidente Salvadori, uomo di passioni: per la sua città e per ogni intervento gli sembri di poter fare a suo sostegno, come non si stanca di spiegare, quanto per lo sport, indomabile tifoso della sua squadra di calcio, la Fiorentina, ma anche di qualsiasi pallone gli si presenti davanti o che lui stesso tiri. “La Rondinella, che consideriamo come la nostra ‘mamma’ – dice – ha deciso di fare una cosa molto bella, occupandosi non solo dei ragazzi della propria squadra ma anche di tutti quelli che fanno sport in città. Siccome le società sportive hanno a che fare con ragazzi che hanno già una buona predisposizione sia nei confronti dei loro coetanei che di attività in comune, la Rondinella ha deciso di creare una Fondazione che si occupi anche di altro oltre al calcio: istruzione, formazione, orientamento. Si tratterà di allargare gli orizzonti dei giovani, aprendoli a valori in questo momento tralasciati e così sostenere il loro futuro. Lo faremo tramite un gioco di squadra importante, visto che tutto il Cda è formato da persone specializzate e coinvolte”. Ovvero, oltre al presidente Salvadori, Lorenzo Bosi, Riccardo Cerza, Tania Chechi, Francesco Di Costanzo, Francesco Franchi, Elisabetta Meucci, Andrea Simoncini, Silvia Zucco.
Precisa Francesco Di Costanzo, vice presidente della Rondinella Marzocco, oltre che presidente della Fondazione Italia Digitale e garante per il controllo delle fake news nell’agenzia di stampa Dire: “Il proposito è creare un’Academy di formazione attiva tutto l’anno, che accolga ragazzi e ragazze, bambini e bambine, ma anche le loro famiglie.Accompagneremo i giovani non solo nel giocare bene a pallone, ma nella vita quotidiana».
Il proposito di fondo è che la società sportiva diventi un luogo di comunità e renda le giovani generazioni più consapevoli attraverso incontri con esperti, istituzioni, imprese. “Insieme, voliamo alto”, è lo slogan del progetto.
In foto il centro sportivo della Rondinella