Non si vive di solo pane e referendum…

Bersani sfodera una delle sue famose metafore e dalla festa Pd di Cavriago incita alla libertà di coscienza sul quesito costituzionale renziano

No a “disarmare” il Pd dei valori della sinistra, no a espulsioni dalle liste elettorali di chi voterà no al referendum ma libertà di coscienza e di voto: Pierluigi Bersani, ospite della festa del Pd di Cavriago, non usa giri di parole nell’elencare ciò che non va nella gestione del partito e nell’azione del Governo.

pistol“La vicenda Brexit e le elezioni amministrative in Italia ci suggeriscono che i governi e gli establishment devono essere più umili, devono mettere le orecchie a terra, capire come la gente sta vivendo altrimenti si fanno film che non esistono”, dice il leader della minoranza Dem. Bersani affronta uno dei temi al centro del dibattito politico, il referendum costituzionale, e invita a non confondere la Costituzione col governo o col partito: “Se vincesse il no, tecnicamente non si potrebbe andare a votare. La Costituzione non c’entra con il governo. Voglio ricordare che quando fecero la Costituzione, si ruppe un Governo, non uno qualsiasi ma quello formato da coloro che avevano fatto la Resistenza e mandato a casa il fascismo, e la Costituzione andò avanti lo stesso”.

Bersani è chiaro: “E’ giusto che Pd dia il suo orientamento, che raccolga le firme, che scelga per il sì ma quando sento qualcuno dire che chi decide di votare no, se vuol candidarsi, deve rivolgersi a Brunetta e Di Maio, non ci sto. Rimettiamo i piedi a terra, ci sia libertà di coscienza e di voto, diciamo le cose come sono, dimostriamo che nell’insieme è un passo avanti”. Tenendo ben presenti i problemi del Paese “perché – dice Bersani, usando una delle sue famose metafore – se non c’è lavoro, non è che la gente risolve mangiando pane e referendum”.

Valori della sinistra, ascolto della gente: il leader della minoranza Dem, nella sua ora d’intervento, riprende più volte le due questioni. “In giro per Italia – osserva l’ex segretario – c’è qualcosa che assomiglia al sedimentarsi di una mentalità favorevole alla destra, per vario ragioni: fisco, crisi, immigrazione. Di fronte a ciò, non è pensabile disarmare il Pd dei valori della sinistra. Dobbiamo profilarci come un grande partito di centrosinistra, con i suoi valori e referenti sociali, dobbiamo trasmettere l’idea che vogliamo bene ai lavoratori, agli insegnanti, ai dipendenti del pubblico impiego”.

La politica, chiosa Bersani, “deve essere un esercizio collettivo, se non ti piace la gente, riposati, non far politica”.

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