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Se gli strascichi polemici seguiti alla fiaccolata delle Rete dei comitati non si sono ancora esauriti, ecco che arriva la contro-fiaccolata o, meglio, la contro-manifestazione perché si terrà alle 10 del mattino, con ritrovo in piazzale Marconi. La data prescelta? Il 1° luglio. A promuoverla enti, associazioni, soggetti politici, come Sinistra Italiana, e gli antagonisti dei Carc.
Nell’elenco degli organizzatori figurano, tra gli altri, Associazione Migrante, laboratorio Aq16 (che aveva organizzato un presidio la sera della fiaccolata), Casa Bettola, laboratorio Arsave, Pollicino Gnus, Avvocato di strada onlus, Gruppo Laico Missionario, coop La Collina e l’associazione centro sociale Papa Giovanni XXIII.
Una manifestazione – recita la nota degli organizzatori – contro il razzismo fomentato dalla retorica della paura, contro l’attacco mediatico verso le Ong che salvano vite, contro i decreti Minniti, per costruire una città solidale ed includente, per reclamare permessi di soggiorno per le persone che oggi sono presenti sul territorio indipendentemente dall’esito della richiesta di asilo, per promuove percorsi di regolarità e di uscita dall’invisibilità, per la sicurezza dei diritti di tutte e tutti”.
Abissale la distanza con la fiaccolata civica con la quale i comitati chiedevano chiarezza sui numeri dell’accoglienza a Reggio e, nello specifico, ragione di quei 600 migranti in più accolti in città oltre la quota prevista. Persone – è la preoccupazione dei cittadini – che una volta ricevuto il foglio di via rischiano di finire nelle sacche dell’irregolarità.
La contro-manifestazione, intitolata “Non ho paura”, chiede invece una regolarizzazione generalizzata, a prescindere dall’esito della richiesta d’asilo, e attacca i decreti Minniti, difesi solo qualche settimana fa, in sala del Tricolore, dalla maggioranza che sostiene il sindaco Vecchi. “Adesso vediamo chi sta con chi e su quali contenuti”, commenta lapidario il leader della Rete dei comitati Corrado Grasselli.