Noferi (M5S), “Dal Decreto presidenziale 2012 nuova luce sull’aeroporto”

Firenze – Una sorta di giallo, ma con conseguenze che potrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere pesanti per l’intera rete di opere pubbliche previste nella Piana fiorentina, a partire dall’aeroporto e dai progetti per la nuova pista, opera su cui insiste il “giallo”. E’ la consigliera comunale pentastellata Silvia Noferi, a sollevare il problema oggi, in un incontro con la stampa, in cui ha presentato una “scoperta” che sarebbe, secondo quanto spiega, un vero e proprio freno a mano tirato per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto. Si tratta del Decreto Presidenziale del 2012, firmato dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, in risposta al ricorso straordinario presentato dalla vecchia AdF (la società di gestione dell’aeroporto di Peretola, il cui posto è stato preso dell’attuale Toscana Aeroporti) avverso le prescrizioni previste dalla Commissione VIA nel 2003 che riguardavano la sicurezza dell’aeroporto Vespucci, aveva messo nero su bianco, in 22 pagine, i motivi per cui il ricorso veniva respinto.

Il giallo, come spiega Noferi, comincia proprio dalla “scomparsa” del documento, o perlomeno dalla sua scomparsa dal dibattito sull’aeroporto. Insomma, di fatto la mancanza di questo decreto, o meglio, la sua inosservanza, potrebbe aver costruito, secondo i 5Stelle, i presupposti per creare un colosso dai piedi di argilla. Tant’è vero che, dal momento che la la questione riguarda vari punti ed è complessa, la consigliera preannuncia un’interrogazione al sindaco per il consiglio di lunedì prossimo (già depositata) e un esposto alla Procura della Repubblica, da presentarsi nei prossimi giorni. L’interrogazione ha per oggetto la creazione prevista dalla legge (DM Ambiente 31/10/1997 e DM 29/11/2000)  della Commissione Antirumore (presente nel Decreto presidenziale) e la sua sorte (“Da tre anni mi occupo di aeroporto – dice Noferi – e di questa commissione non avevo mai sentito parlare”), mentre nell’esposto si chiederà conto delle responsabilità circa la “non presa in considerazione del dettato del Decreto del 2012, in risposta al ricorso intentato da AdF da parte degli organi preposti e dell’Enac”. In altre parole, spiega Noferi, “intendiamo capire se il Decreto è stato inviato alla società che gestisce l’aeroporto o se questa l’ha ricevuto e non ne ha tenuto conto”.

Intanto, il ruolo della Commissione Antirumore. Secondo la legge che le istituisce, queste Commissioni devono redarre dei piani di abbattimento del rumore aeroportuale, cominciando dalla delineazione di aree più o meno interessate, suddivise per face, dove la C è la più elevata. Se nella fascia C ci sono abitazioni, devono essere spostate. La Commissione Antirumore dovrebbe verificare il livello di rumorosità almeno ogni due anni. Ed è questo l’oggetto dell’interrogazione: se la Commissione esiste, chi la compone, se ha redatto le “zone” se ha compiuto le verifiche biennali.

Last but not least, il problema della sicurezza dell’aeroporto Vespucci. Intanto, ricorda Noferi, l’aeroporto, costruito per un milione di passeggeri, ad oggi è giunto a un traffico che si aggira sui 2 milioni e mezzo. Fra le prescrizioni dell’Enac del 2003 si parlava delle misure da prendersi per mettere in sicurezza Peretola; fra queste, anche l’interramento di un pezzo di autostrada, mai presa in considerazione per i costi. Al ricorrente, l’allora AdF, il Decreto presidenziale ricordava che “Nell’ambito del procedimento di VIA l’autorità competente tutela l’interesse pubblico alla tutela della salute (e quindi anche della sicurezza) dei cittadini e dell’ambiente”, da considerarsi, secondo sentenza della Corte Costituzionale, “interessi primari e assoluti”. Inoltre, si dichiarava, “nè si può affermare che l’autorità competente in materia di VIA sia tenuta ad effettuare un bilanciamento tra l’interesse alla tutela dell’ambiente e quello dell’iniziativa economica”. Proprio il contrario, sostiene la rappresentante dei 5Stelle, rispetto alla nota di Enac, inviata anche al Comune di Firenze il 28 luglio 2017, in cui “Enac dichiara che le prescrizioni della Commissione VIA del 2003 non sono tecnicamente ed economicamente realizzabili – ricorda Noferi – oltre al fatto che la Commissione non ha competenze ad esprimersi su questo aspetto”. Il nuovo aeroporto, secondo Enac “sanerà tutti questi problemi”. “Non ne siamo affatto certi – conclude la consigliera comunale – tant’è vero che, se valgono i principi primari tutelati dalla Costituzione, anche il progetto Masterplan 2014-2029 dovrà attenersi a questi principi e alle prescrizioni della Commissione VIA”. Prescrizioni che, nel 2016, sono diventate 142.

 

 

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