Firenze – Pioggia o no, loro ci sono. E sono tante: 6mila, forse più, provenienti da tutta Italia, convocate da Nunzia Alessandra Schilirò, la poliziotta vice questore di Roma, che qualche settimana fa venne sospesa dalle sue funzioni per aver proclamato, in un evento, la sua fede anti green pass. Ed è proprio lei, che tiene una chat con un seguito che arriva a circa 77mila persone e ha lanciato il gruppo Venere Vincerà, sotto il cui segno si è svolta la manifestazione, che dal palco che è stato eretto al Piazzale, arringa le migliaia di partecipanti, sotto la pioggia che trasforma lo spazio in una distesa di ombrelli colorati. Fra i vari slogan, quelli ormai storici, “Giù le mani dai bambini”, “Mai schiavi”, “La gente come noi non molla mai”. Ma c’è anche la rivendicazione del ruolo femminile dopo i mesi della pandemia, ci sono sottolineature anche coreografiche che riguardano amore, energia e spiritualità. Ma è da Schilirò, che arrivano le parole chiave della manifestazione. Che mescolano insieme l’argomento del giorno, No Green Pass, ad altre rivendicazioni più antiche e profonde: “Rispetto delle norme costituzionali, libertà per tutti”, l’invito a smettere di “criminalizzare il dissenso”. Ma qual è il timore, oltre al fatto che secondo la poliziotta il vaccino è un “siero sperimentale” e dunque è paradossale un eventuale obbligo vaccinale? “Arriveremo ad una società come quella cinese, con la popolazione divisa in buoni e cattivi. I buoni saranno quelli che obbediscono al potere, gli altri perderanno i punti sulla tessera e non avranno più diritti, svegliatevi”.
Circa il Green Pass, il cui rifiuto è il filo conduttore della manifestazione, la vice questore non esita a definirlo “antiscientifico, antigiuridico e illogico”, mettendo in evidenza le contraddizioni: serve per andare a lavorare, ma non, ad esempio, per fare la spesa. Intanto, la folla si riversa sui viali, sulla collinetta del punto panoramico, ma senza tensioni particolari il cordone di forze dell’ordine regge. I viali vengono chiusi della polizia municipale. Le code di automobilisti si allungano. Su un furgone nel parcheggio del Piazzale, un messaggio: ” “Lavori in corso, scusate il disagio, stiamo demolendo la dittatura e ricostruendo la democrazia”.